«Da vera cagliaritana, la mia Angela amava il Poetto con tutto il cuore. Per lei non esisteva altra spiaggia. "Quando morirò, voglio essere cremata e le mie ceneri devono essere sparse qui", mi ha detto. Per sei anni non ho esaudito il suo desiderio. Tre mesi fa però rischiavo di essere sfrattato. Mi sono chiesto: "Cosa faccio dell'urna funeraria?" Così mi sono deciso e l'ho accontentata. In un giorno di forte maestrale ho raggiunto il Poetto: mia moglie è volata in mare. Mi è scivolata anche l'urna, ma non ci ho fatto molto caso: ora, a 81 anni, mi ritrovo con una denuncia penale».

I carabinieri

Emilio Costantini è nato a Brindisi. A diciotto anni si è trasferito a Cagliari per il servizio militare. Non è più andato via: ha incontrato l'amore di una vita, ha lavorato nelle ferrovie, messo su famiglia. Ora, da pensionato e vedovo, si ritrova al centro di una vicenda che rischia di macchiare la sua fedina penale immacolata: «Si rende conto?», racconta dall'ingresso dell'abitazione di via Vittorio Veneto. «Qualche settimana fa si sono presentati i carabinieri a casa. Avevano l'urna funeraria in mano. "La riconosce?", mi hanno domandato. Mi è crollato il mondo addosso. Se dovessi andare davanti al giudice spiegherei tutto sperando capisca la situazione». Perché Costantini, come prevede il terzo comma dell'articolo 411 del codice penale, potrebbe andare a processo per dispersione non autorizzata di ceneri. E rischia una condanna da due mesi a un anno, con tanto di multa di diverse migliaia di euro.

Il ritrovamento

L'urna è stata riportata a riva lo scorso 22 aprile, giorno di una fortissima mareggiata al Poetto: il mare ha raggiunto la strada lasciando sott'acqua i baretti. Il contenitore delle ceneri è stato raccolto e sono stati avvisati i carabinieri della stazione di San Bartolomeo. I militari, comandati dal luogotenente Mauro Secci, dal nome del defunto presente nell'urna sono risaliti, al termine degli accertamenti, a chi avrebbe dovuto conservarne le ceneri. E, dopo aver raggiunto il pensionato nell'abitazione di via Vittorio Veneto, non hanno potuto far altro che denunciarlo. «I carabinieri sono stati gentili. Hanno fatto il loro dovere. Mi hanno detto di non preoccuparmi: ma ovviamente a me tutta questa vicenda mi fa soffrire», dice con un filo di voce Costantini. L'81enne è sempre stato combattuto: «Volevo esaudire la volontà di mia moglie. Ma nello stesso tempo mi dispiaceva non avere più l'urna con i resti della donna con cui ho condiviso più di cinquant'anni di vita».

Rischio sfratto

A marzo però è successo qualcosa: «La casa, di proprietà comunale, è stata dichiarata pericolante per il crollo di alcuni cornicioni. Mi è arrivato lo sfratto senza darmi un'alternativa. Rischiavo, e rischio tuttora, di trovarmi in mezzo a una strada», ricorda Costantini con un velo di tristezza. «Ero spaventato e preoccupato. Avevo le valigie pronte. Osservavo l'urna e non sapevo cosa fare. Sarei dovuto andare in giro con il contenitore delle ceneri, rischiando di perderlo? Così ho deciso di fare quello che mia moglie aveva sempre desiderato. Sono andato al Poetto: la mia Angela sarà per sempre nel mare che tanto amava. Purtroppo l'urna mi è caduta dalle mani e non sono riuscito a recuperarla. Ora spero solo nella clemenza del giudice».

Il registro

Anche a Cagliari è possibile disperdere le ceneri in mare o in altri punti autorizzati. Ma bisogna chiederlo preventivamente. Da ottobre è attivo il registro delle cremazioni: è possibile comunicare in modo semplice agli uffici dello Stato civile la volontà di essere cremati, ma anche dove dovranno essere disperse le ceneri e chi dovrà occuparsene. La dispersione è possibile anche in mare: durante il periodo estivo è consentito a due miglia di distanza dalla riva, durante il resto dell'anno la soglia scende a mezzo miglio.

Matteo Vercelli

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