«Mia sorella è rinchiusa in casa, non la lasciano uscire», dice la voce femminile, assai concitata, al telefono. La risposta della poliziotta dal centro operativo del 113, di mattina in Questura, è pronta: «Mi dia l'indirizzo e mando una volante. Quanti anni ha sua sorella? Chi non la fa uscire?». E l'altra: «Ha 54 anni, è a Londra». Breve silenzio da via Amat: ci sono momenti in cui, anche nelle emergenze, bisogna fare un profondo respiro e ricominciare da capo. L'operatrice del 113 l'ha fatto: «Mi racconti tutto dall'inizio».

A chiamare era la sorella di una cagliaritana che lavora "alla pari" nella casa di una famiglia londinese: vitto, alloggio e qualche sterlina in cambio di pulizie e preparazione dei pasti. E della perdita del diritto di uscire da casa, secondo la volontà (contraria alla legge) della famiglia ospitante: «Non esci più».

La donna segregata ha chiamato la sorella a Cagliari, che a sua volta ha telefonato al 113. È finita che la polizia (di qui) ha chiamato la polizia (di lì): il dirigente della Squadra volante, Massimo Imbimbo, ha ordinato di avvertire Scotland Yard, che ha inviato una pattuglia nella casa dov'era segregata la cagliaritana. Questo, grazie al fatto che, in Questura, ieri si è "creato" un nuovo corpo di polizia europea. Giusto in tempo, prima della Brexit.

Luigi Almiento

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