Con l'esame del medico legale e dei poliziotti intervenuti il giorno del duplice omicidio si è aperto oggi in Corte d'Assise a Cagliari il processo per la morte dei fratelli Andrea e Roberto Caddori, freddati ad Arzana il 10 agosto 2016 con quattro colpi di pistola.

A ucciderli, per una questione di dispute su una eredità sarebbe stato Giuseppe Doa, 85 anni, accusato ora di duplice omicidio volontario.

Alla sbarra, imputato di favoreggiamento, c'è anche Massimiliano Sumas, 44 anni, genero di Doa. Entrambi sono difesi dai legali Pierluigi Concas e Herika Dessì.

Oggi, davanti alla Corte presieduta dal giudice Giovanni Massidda (a latere Giorgio Altieri) il pm Nicola Giua Marassi ha convocato i poliziotti e gli investigatori che hanno ricostruito la dimanica del delitto, lavorando sino all'arresto dell'anziano pensionato che era scappato dopo il duplice omicidio.

Il movente sarebbe legato a un litigio scoppiato per questioni di eredità: la sorella di Doa, anziana e allettata, era assistita dalla sorella dei due fratelli uccisi.

Le prossime udienze sono in programma il 13 maggio e il 10 giugno.
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