Gli studenti dell'Istituto magistrale Carlo Baudi di Vesme, di Iglesias, hanno presentato la Carta dell'Accoglienza al Consiglio d'Europa per i diritti umani e al Parlamento europeo. Il documento, che comprende dieci articoli per la corretta accoglienza e il rispetto dei diritti dei migranti, è il risultato di uno studio sul tema "Inclusione degli studenti stranieri", nell'ambito del progetto Erasmus plus, che la scuola ha iniziato nel 2017.

Un argomento sviluppato da trenta ragazzi dell'Istituto magistrale, con la collaborazione di studenti francesi, spagnoli e bulgari, attraverso la rete e con quattro incontri nei paesi interessati. Due anni immersi nello studio dei flussi migratori e la comparazione tra i diversi modelli di accoglienza, anche attraverso la filmografia, la pittura, fotografia, poesia e letteratura, confrontando, infine, i risultati con i colleghi degli altri quattro paesi.

Un'analisi a trecentosessanta gradi, che ha portato alla realizzazione della Carta, dove sono elencate le dieci regole per superare gli ostacoli che s'incontrano nell'accoglienza di studenti stranieri. La scuola iglesiente, capofila del progetto, getta i ponti per superare le barriere che ci separano dai migranti, iniziando da quella linguistica, come ben rappresentato nella grafica del progetto, curata da una illustratrice francese, che ha realizzato le immagini.

"Abbiamo iniziato senza aspettarci un risultato di questo tipo ma, più si andava avanti nell'approfondimento più ci sentivamo coinvolti ed entusiasti - spiega Donatella Congia, vicepreside dell'istituto e coordinatrice italiana ed europea del progetto - Una grande occasione di crescita culturale, che oltre gli studenti, ha entusiasmato anche i genitori". I risultati dello studio hanno portato alla realizzazione di alcuni prodotti artistici, tra cui un cortometraggio, dove l'attore principale è Karim Mohamed Harchi, uno studente della scuola proveniente dal Marocco.

"Sono nato ventidue anni fa a Casablanca, dove frequentavo il liceo scientifico e pensavo di continuare gli studi nella facoltà di Ingegneria - racconta Karim -. Sono arrivato in Sardegna, con la mia famiglia, nel 2013, il primo problema che ho incontrato è stato quello linguistico: non conoscevo l'italiano. Ho dovuto ricominciare con imparare una nuova lingua e, nel frattempo, purtroppo, ho perso anni di scuola. Al termine dei corsi d'italiano ho deciso di cambiare indirizzo di studi e mi sono iscritto al linguistico: ora, oltre all'arabo e il francese, le mie lingue originarie, parlo italiano, inglese e spagnolo".

Karim, che ha superato la barriera linguistica, ora è in grado di comunicare con il mondo intero. "Questa esperienza di studio con i nostri colleghi europei, oltre l'utilità, ci ha dato grandi soddisfazioni e possibilità di crescita, tutti abbiamo imparato qualcosa: sono stato accolto e, a mia volta, ho accolto uno studente bulgaro che collaborava al progetto", conclude Karim.

I risultati del progetto sono stati caricati nel sito europeo, dove saranno esaminati e valutati e, successivamente, verranno messi a disposizione di tutte le scuole d'Europa.
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