Il neo assessore regionale, Mario Nieddu, non si sbilancia: "Sono appena arrivato, dobbiamo prendere in mano la macchina e fare un ragionamento complessivo. L'intendimento nostro è quello di non chiudere niente, questi standard, nell'Isola, potrebbero anche non essere applicati alla lettera. Vedremo, ne riparleremo appena avrò chiara tutta l'organizzazione".

Il problema è quello relativo alla sanità e al fatto che in Sardegna, secondo un'inchiesta del Corriere, diversi reparti delle strutture non rispettano gli standard. Se si tratta di pronto soccorso sono la metà: 12 su 24.

In pratica si deve rispettare un volume di attività, altrimenti si chiudono i battenti.

In Sardegna i pronto soccorso dovrebbero vedere una media di 54 malati al giorno, circa ventimila all'anno, alcuni ne hanno pochi di meno, altri sono decisamente a serio rischio.

All'ospedale Marino di Cagliari se ne registrano 18.904 casi, sotto la soglia richiesta. Ma come si può pensare che la città rinunci a un punto così importante e strategico?

"Con l'apertura del Policlinico di Monserrato gli utenti si sono un po' spostati (ce ne sono circa 25mila) ma certo è che non abbiamo nessuna intenzione di chiudere il Marino", dice il direttore dell'Area socio sanitaria di Cagliari, Luigi Minerba.

Gli altri pronto soccorso in codice rosso sono quelli dell'ospedale civile di Alghero (17.843 pazienti all'anno), il Cto di Iglesias (15.729), il Nostra Signora di Bonaria di San Gavino (15.600), il Paolo Dettori di Tempio (14.508), il Paolo Merlo della Maddalena (6.616), il San Marcellino di Muravera (6.252), il San Giuseppe di Isili (5.291), il "Mastino" di Bosa (4.973), il "Delogu" di Ghilarza (4.397), il San Camillo di Sorgono (3.607), il Marino di Alghero (2.893, che significa una media di poco meno di 8 persone al giorno).

Fulvio Moirano (Archivio L'Unione Sarda)
Fulvio Moirano (Archivio L'Unione Sarda)
Fulvio Moirano (Archivio L'Unione Sarda)

L'ATS - "Conosco bene il decreto 70 sui volumi minimi di attività, ho partecipato a numerosi incontri al ministero prima dell'approvazione. In Sardegna finora è stato applicato in maniera cedevole, benigna, facendo leva sulla specialità, non so cosa succederà adesso, dovete chiederlo al nuovo assessore alla Sanità", sono le parole di Fulvio Moirano, il manager dell'Ats, l'azienda per la tutela della salute che, nei giorni scorsi, ha spiegano come molti reparti nell'Isola rischino la chiusura per mancanza di personale.

"Mi dicono - aggiunge - che solo con Quota 100 andranno via 400 persone tra amministrativi e medici. Abbiamo carenza di anestesisti, radiologi, cardiologi, medici d'urgenza, medici di medicina interna".
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