Paolo Palumbo rischia davvero la vita ma continua la protesta per essere inserito in uno dei programma di cura sperimentale Brianstorm.

E anche Vincenzo Mascia, neurologo cagliaritano e uno dei massimi esperti in materia di Sla e altre malattie neurodegenerative, ripete che "quella è una delle terapie più promettenti per la Sclerosi laterale amiotrofica: davanti a un malato di 21 anni non ci si può tirare indietro, bisogna provare".

Lo specialista conosce bene il quadro clinico di Paolo sul quale "finora tutte le terapie farmacologiche sono risultate fallimentari. Le possibilità possono arrivare solo dalle tecniche che utilizzano cellule staminali ed esistono vari protocolli".

Si tratta di tecniche molte complesse che vengono sperimentate in vari Paesi dagli Stati Uniti al Canada e Israele. Mascia ricorda che i protocolli Brainstorm (da Brainstorm cellular terapeutics) stanno dando risultati interessanti per la sicurezza, la tollerabilità e per i miglioramenti clinici quindi è essenziale provare per lo chef oristanese.

"Potrebbe essere somministrata come uso compassionevole, dal momento che la sperimentazione non è terminata". Ma bisogna accelerare perché i problemi respiratori potrebbero peggiorare e richiedere una tracheostomia e a quel punto sarebbe inutile la terapia sperimentale.

Il ministero della Salute ha chiesto approfondimenti all’Agenzia del farmaco, del caso si sta interessando anche la Presidenza del Consiglio dei ministri e come fa sapere proprio Paolo "anche il ministro Salvini in tv ha assicurato che avrebbe scritto al ministro Grillo – dice il ragazzo – lo ha detto durante un programma di Massimo Giletti che voglio ringraziare pubblicamente perché mi sta sostenendo in questa battaglia".

E intanto anche il parlamentare di Forza Italia Ugo Cappellacci ha presentato un’interpellanza al governo sul caso di Palumbo e delle terapie sperimentali.
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