La Federalberghi ribadisce la propria contrarietà alla proposta di istituire la tassa di soggiorno proposta dai Comuni di Oristano, Cabras e San Vero Milis.

Lo ha ribadito da Oristano, nel corso di un convegno promosso da Confcommerico Alessandro Nucara, direttore generale di Federalberghi.

La tassa penalizza il settore e non produce effetti sulle stesse strutture ricettive.

"Sono 800 i Comuni che applicano la tassa ed è evidente che non è un fenomeno generalizzato - spiega Alessandro Nucara - e nei pochi Comuni in cui esiste l'imposta, il ricavato anziché essere destinato al turismo, come tutti inizialmente promettono, in realtà finisce per colmare i buchi del bilancio pubblico". Concetto ribadito anche dal presidente provinciale di Federalberghi e presidente regionale dell'Ente bilaterale del turismo Pino Porcedda che sostiene come in Italia il settore turistico soffre a causa di un'elevata imposizione fiscale, oltre il 58%: la più alta in Europa. "I turisti pagano già tante tasse attraverso le strutture in cui soggiornano e sui servizi di cui usufruiscono - osserva Pino Porcedda - e la tassa può essere controproducente". Nel 2018 la provincia di Oristano ha registrato la presenza di 148mila turisti con un numero di 4000 posti letto. La spesa generata da queste presenze è stata attestata a circa 79 milioni di euro, dei quali solo 39 milioni sono quelli regolari: Alberghi, campeggi, BeB e Agriturismo. Il resto è evasione fiscale.
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