La fase di "coccole" ai vecchi abbonati, che in molti casi non pagheranno gli aumenti delle tariffe, sta per finire.

Ora il gioco si fa duro, per gli stabilimenti balneari del Poetto a Cagliari, che in molti casi hanno rincarato i listini "per far fronte a spese crescenti", sostengono molti responsabili.

Così, al Lido quest'estate gli abbonamenti costeranno il cinque per cento in più, mentre il D'Aquila conferma le tariffe del 2018. Più cinque per cento anche per l'Ottagono, per chiudere la carrellata sugli stabilimenti in muratura.

Per quelli amovibili, molti dei quali saranno in servizio già il primo maggio, vale la regola della concorrenza: c'è chi aumenta (dell'8 per cento, come è stato deciso per le sette stazioni balneari della cooperativa "Golfo degli Angeli") e c'è chi ancora deve decidere, come al chiosco-stabilimento "Le Palmette" alla prima fermata.

Generalmente, come nel caso de "Il Lido", chi aumenta i prezzi fa altrettanto con l'offerta: ad esempio, le docce calde quotidiane in dotazione per ogni abbonato sono state incrementate.

Per le cabine più quotate negli stabilimenti centenari (Lido e D'Aquila) si arriva a spendere oltre tremila euro per l'intera stagione, ma i confini degli abbonamenti si fanno più elastici: quando si può, si tenta di confezionare l'offerta sulle esigenze del cliente.

Rincari inevitabili, dicono i gestori degli stabilimenti, anche perché in otto anni il mare ha divorato un tratto di spiaggia pari a tre file di ombrelloni, il che significa per il Lido non vendere una parte delle oltre mille cabine perché poi non ci sarebbe più spiaggia per accogliere chi si abbona. Il problema dell'erosione si fa ogni anno più drammatico.
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