Un appartamento su tre veniva utilizzato per lo spaccio.

In via Seruci 5, a Cagliari, era questa la situazione come emerso nell'inchiesta Pintadera della Squadra mobile che martedì all'alba ha eseguito 32 ordinanze di custodia cautelare in carcere e ai domiciliari scardinando così una rete di spacciatori.

Nella palazzina dieci case popolari su trenta - proprietà del Comune - erano utilizzate per conservare, confezionare e vendere cocaina ed eroina. Ora, dopo il blitz della Polizia, le abitazioni potrebbero essere sequestrate o le assegnazioni agli indagati fatte decadere dal Comune. E le numerose operazioni delle forze dell'ordine messe a segno negli ultimi anni, con arresti e sequestri di sostanze stupefacenti, non sono servite ad "arginare il fenomeno criminale".

Anzi, come scrive il gip Giuseppe Pintori (che ha accolto le richieste dei pm Rossana Allieri e Danilo Tronci), "il fenomeno appare addirittura essersi incrementato, diventando certamente un problema sociale non indifferente nel quartiere, soprattutto negli immobili e nelle strade dove si spaccia droga in modo continuativo, praticamente senza alcuno scrupolo per gli altri residenti non inseriti nel narcotraffico".

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