Qualche giorno fa due persone (un sardo e un lombardo) sono state individuate e denunciate dalla polizia postale di Cagliari con l'accusa di frode informatica e violazione del diritto d'autore.

Le indagini erano scattate dopo la segnalazione presentata a luglio da L'Unione Sarda attraverso il suo legale rappresentante, secondo la quale il quotidiano era stato diffuso via internet in modo non autorizzato.

Ma sono circa un migliaio le persone che rischiano l'accusa di ricettazione per aver acquistato tramite canali creati appositamente all'interno dei sistemi di messaggistica sugli smartphone, come Telegram e WhatsApp, copie illegali di quotidiani nazionali e regionali, ma anche riviste specialistiche e quotidiani sportivi.

In particolare i due indagati avevano acquistato le copie in formato digitale - sia del quotidiano sardo sia di altri nazionali - e le avevano distribuite agli utenti iscritti ai loro canali social dietro pagamento di una somma di denaro.

La polizia postale, dopo aver individuato le due persone, stanno ora cercando di scoprire gli altri canali, ma anche le persone che hanno acquistato gli "abbonamenti" di copie illegali.

Su I due indagati si facevano pagare tramite conti virtuali e poi trasferivano il denaro sui propri conti correnticirca mille persone che hanno usufruito di questo sistema di pirateria, circa il 20% sono sardi, gli altri risiedono in altre regioni d'Italia.

I conti correnti virtuali sono stati sequestrati, così come le caselle di posta elettronica usate per commettere i reati.

(Unioneonline/s.a.)
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