Lunedì riapre a Oristano il Museo Diocesano.

Per l'occasione celebra gli artisti della ceramica oristanese attraverso la mostra "Fictores. I ceramisti di Oristano". Nello storico porticato saranno esposti i lavori di Pier Paolo Argiolas, Antonello Atzori, Antonio Manis, Arnaldo Manis, Vito Manis, Antonio Marchi, Margherita Pilloni, Caterina Porcu, Valentina Pisu, Angelo Sciannella, Pietro Angelo Usai e Angela Regina Zoccheddu. La scelta è ricaduta su una rosa di nomi che operano professionalmente nel mondo della produzione ceramica, ma anche su alcuni maestri che hanno insegnato, o tuttora insegnano, presso il Liceo Artistico Carlo Contini di Oristano contribuendo a formare generazioni di artisti.

"La mostra rappresenta un atto simbolico di nuovo avvio alla vita - spiega la direttrice Silvia Oppo - non solo sociale ma anche produttiva, che certamente subirà un profondo cambiamento. Allora l'invito è quello di trarre esempio dai nostri artisti, che lentamente danno origine a nuove forme, reinterpretando le vecchie, dando origine a piccoli gioielli espressi con sapienza e la giusta armonia".

Il messaggio dell'arcivescovo per l'occasione della riapertura: "Ci avviamo a spalancare le porte delle nostre chiese - spiega monsignor Roberto Carboni - per riaccogliere i cristiani e allo stesso modo il museo Diocesano riapre i cancelli con 12 artisti che mettono a disposizione della comunità uno dei tesori a noi più cari, segno di amore, devozione e sacrificio".

La mostra sarà aperta lunedì 18 maggio dalle 18.00 alle 20.00, sarà poi visitabile il giovedì e il venerdì dalle 17 alle 20, il sabato e la domenica dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 20, fino al 7 giugno 2020. L'ingresso è gratuito.
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