Per fare in modo che il proprio curriculum vitae si trasformi nel mezzo a bordo del quale fare un viaggio di sola andata verso l’azienda dei sogni, bisogna progettarlo nei minimi dettagli e non lasciare niente al caso. Si dovrà studiare l’annuncio di lavoro selezionato, così da mettere in evidenza le abilità compatibili con quelle richieste per il ruolo in cui ci si candida. Inoltre bisognerà imparare a gestire i ‘buchi’ di inattività, presenti eventualmente nel documento, sapendoli motivare senza rimanere in silenzio.

Se il CV è ben fatto, meglio ancora se accompagnato da una lettera di presentazione efficace, potrà rivelarsi uno strumento decisivo per ottenere il tanto agognato colloquio di lavoro.

Il CV disegna il nostro percorso professionale e umano

Ci sono molti modi e ‘stili’ diversi per compilare un curriculum vitae. Alcuni si limitano a riempirlo indicando le info minime, sperando di avere comunque una qualche risposta. Altri invece intendono questo documento come il principale strumento per arrivare al lavoro dei sogni. Il CV disegna a grandi linee lo schema del percorso professionale - e non solo - compiuto fino al momento in cui esso viene inviato. La cosa migliore da fare affinché risulti completo, esaustivo e accattivante resta comunque quella di affidarsi a un generatore online come CVmaker.it.

Il curriculum conterrà una parte introduttiva e informativa, il cui unico compito è fornire le proprie generalità, l’indirizzo e un contatto telefonico oltre che la mail. Segue poi la parte più corposa e interessante, ovvero quella relativa alle esperienze lavorative e a quelle formative compiute. Si enunciano a seguire le abilità personali e quelle tecniche, per esempio la conoscenza di idiomi stranieri o dei linguaggi di programmazione digitale.

Come deve essere fatto un perfetto curriculum vitae

Il curriculum vitae perfetto non è troppo lungo né eccessivamente stringato, l’ideale - ovviamente tutto dovrà essere calibrato alle personali esperienze - sarà restare nelle due o tre pagine al massimo. La sintesi qui è infatti essenziale: i punti forti devono risultare ben evidenti e non disperdersi in un mare di informazioni secondarie o distrattive. Sono assolutamente banditi gli errori di ortografia, che potranno altrimenti dare l’impressione di una compilazione sommaria e frettolosa (tradendo uno scarso interesse per l’ottenimento del posto per il quale ci si candida).

E’ bene inserire solo info realmente importanti e strettamente connesse alla posizione cui si aspira: approfondirete il resto nell’eventuale colloquio. Il CV deve essere ‘somigliante’ al candidato che lo presenta, ecco perché l’impaginazione e il font sono dettagli in grado di orientare l’esito della selezione. Come detto, è essenziale che il curriculum sia personalizzato: leggere più volte l’annuncio consentirà di scremare le info da veicolare e da presentare in bell’ordine.

Molto spesso, a causa della precarietà che purtroppo caratterizza oggi il mercato del lavoro, capita che il CV presenti dei ‘buchi’ di inattività: periodi in cui la continuità professionale si è interrotta per i motivi più diversi (familiari, chiusura dell’azienda, malattia ecc). Bisogna essere pronti a motivare questa discontinuità, che spesso si ha il timore possa altrimenti non essere valutata positivamente.
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