In vista delle prossime consultazioni del 4 marzo, abbiamo chiesto ad alcuni sardi che vivono all'estero di raccontare a L'Unione Sarda cosa si dice dell'Italia che si appresta a votare per un nuovo governo. Impressioni raccolte tra comuni cittadini e seguendo i media locali.

Tra campagne elettorali che regalano promesse e illusioni a un popolo non sempre reattivo ma piuttosto rassegnato, una fotografia del nostro Paese scattata da un altro pezzo d'Europa che guarda lo Stivale: dalla Finlandia, Bulgaria, Francia, Svizzera e Spagna.

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FRANCIA - Fabrizio Figus, 63 anni, originario di Baressa, "ma abbiamo sempre vissuto a Montevecchio e Terralba perché mio padre faceva il minatore", è arrivato in Francia a 17 anni. Ha svolto diversi lavori e ha il brevetto di chef: "Qui ho avuto la fortuna di poter tornare a scuola", dice. E anche dalla sua posizione professionale può sentire il clima che regna nella "sua" Savoia, vicino al traforo del Frejus.

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"Francamente in Francia in tv parlano pochissimo delle elezioni in Italia. Io ne sono al corrente perché comunico con i miei conterranei e se ne sentono di tutti i colori. Tutti dicono che in periodo elettorale sono tutti bravi e disponibili, ma chissà perché dopo il voto - comunque sia andata - dimenticano le promesse fatte.

Io ho vissuto un'epoca in cui, quando c'erano le elezioni, i candidati venivano a prenderti alla stazione ferroviaria e quando, invece, arrivavi in paese in macchina, ti aspettavano all'ingresso con i volantini elettorali.

Ma per gli emigrati si è sempre fatto poco, per non dire niente.

La stampa francese parla di una enorme 'mascherata', una sorta di carnevalata. In tv hanno mostrato Beppe Grillo che lotta contro la corruzione, ma hanno anche sottolineato che possiede uno yacht da non so quanti miliardi di euro. Le contraddizioni all'estero non sfuggono, forse perché si vedono meglio da lontano che da vicino. Qui, quelli che si pronunciano sono anche sicuri e convinti del fatto che vincerà ancora Berlusconi, perché dicono di lui che è un industriale e non un economista, come ad esempio lo è Romano Prodi. Questo è quello che sento in giro sulle elezioni in Italia".

Fabrizio Figus - Pensionato

Il Senato italiano
Il Senato italiano
Il Senato italiano

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BULGARIA - "Parlare di elezioni politiche italiane è sempre oggetto di discussioni interessanti tra gli italiani che risiedono all’estero e i cittadini locali. In Bulgaria, nazione dell’Est Europa, anche in questa occasione non poteva mancare un dibattito, seppur piccolo, sul governo che dovrebbe 'uscire' dopo le elezioni del 4 marzo.

I giornali e le tv parlano di queste prossime elezioni, prevedendo, già da ora, che potrebbe non esserci nessun vincitore né alcuna coalizione che il 5 marzo possa garantire governabilità.

I principali protagonisti sono abbastanza conosciuti, e in questi 5 anni di legislatura; in Bulgaria hanno fatto visita il Presidente della Repubblica Mattarella, ma anche ministri e sottosegretari; bisogna ricordare che questo Paese ha molti punti di contatto politico con l’Italia; gli italiani qui residenti potremmo dividerli in due categorie, quelli che lavorano (imprenditori, dipendenti di aziende italiane), e i pensionati. Questi ultimi, chiaramente, nutrono da sempre 'speranze' per quanto riguarda ciò che il governo italiano intende fare per questa categoria composta da persone che scappano all’estero per problemi comuni rispetto a migliaia di giovani che ogni anno lasciano l’Italia per trovare lavoro e opportunità in altri Paesi europei e non.

Sofia, il Parlamento
Sofia, il Parlamento
Sofia, il Parlamento

Andando a scorrere, per sommi capi, i programmi dei vari partiti o coalizioni, come al solito non si vede 'quasi' niente che possa interessare gli italiani che scappano, giovani o pensionati, nonostante, intimamente, ognuno spera, prima o poi, di poter rientrare in patria. Come per altre nazioni, anche in Bulgaria molti connazionali lamentano ritardi nel ricevimento dei plichi elettorali, in parte dovuti alla distribuzione della posta; va detto che per quanto riguarderà il 'contributo' del risultato politico degli italiani in questo Paese, sarà abbastanza ininfluente, visto il basso numero dei residenti".

Paolo Armosini (4/4)

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DALLA CATALOGNA, Stefano Puddu Crespellani: "Scenario politico italiano estremamente confuso"

DALLA FINLANDIA, Mario Sconamila: "Da qui si vede solo un’Italia alla deriva"

DALLA SVIZZERA, Marisa Fois: "Il voto italiano, un'incognita"; DALLA GERMANIA, Francesca: "I tedeschi ricordano il Bunga Bunga"

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