Virginia Saba difende il fidanzato dopo il flop elettorale, e fa ricorso agli antichi greci per dare supporto a Luigi Di Maio e spingerlo ad andare avanti. Per sconfiggere i persiani. Salvini invece indossa i panni di Temistocle, in questa rivisitazione storica della giornalista sarda.

"Aristide il Giusto era un politico ateniese così virtuoso che l'avversario Temistocle, noto per l'eloquenza, trovò con lui un'alleanza. Una volta Aristide ebbe il compito di raccogliere gli ostrakon, tavolette di ceramica sulle quali gli ateniesi scrivevano il 'no like' per giudicare democraticamente i politici. Gli si presentò un cittadino il quale consegnò il suo ostakon per quell'Aristide, non sapendo di essere davanti a lui. Aristide gli chiese quale fosse il motivo, senza rivelargli la sua identità. Quello rispose che era 'stanco di sentir nominare Aristide il giusto'". Così scrive la Saba.

Il parallelismo storico continua: "Aristide da virtuoso prese il suo ostrakon senza dir nulla. Un po' di tempo dopo il Giusto fu ostracizzato. Spesso capita che la democrazia sia quella serie di sincopate preposizioni, vaghe e generiche, che decidono cosa sia giusto o sbagliato. E spesso la virtù sta nell'unico escluso".

Non finisce, perché alla fine il Giusto vince, ed è qui che Virginia vuole motivare il suo Di Maio. "Fu poi la necessità a far sì che Aristide tornasse per sconfiggere i persiani. Del resto è quando siamo davanti al pericolo che tutto cambia".

Il post di Virginia Saba (Instagram)
Il post di Virginia Saba (Instagram)
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(Unioneonline/L)
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