Disponibili alle modifiche e a migliorare quello che si può, ma gli aiuti per le famiglie devono essere approvati entro questa settimana. Ieri in conferenza dei capigruppo il presidente Solinas ha insistito: «Voglio che i sardi possano arrivare a questa Pasqua già fortemente sacrificata con la certezza dello stanziamento di questi soldi». Sono i 120 milioni di euro per chi, causa emergenza Covid, ha seri problemi economici. Il testo è stato approvato dalla Giunta mercoledì scorso, tre giorni dopo è stato condiviso con le forze politiche. Domani alle 11 sarà discusso in Consiglio regionale.

In commissione

L'idea era farlo approdare in Aula con la procedura d'urgenza. Ieri però si è capito subito che non esistevano i presupposti. Le opposizioni hanno posto la questione delle coperture finanziarie, e soprattutto hanno chiesto il coinvolgimento dei Comuni.

Oggi alle 12, infatti, è in programma l'audizione dell'Anci in commissione Sanità. Alle 13.30 nuovo passaggio nella capigruppo per l'esame del testo rivisto, infine alle 18 sarà chiamata a esprimere il suo parere la commissione Bilancio. Sul reperimento dei fondi hanno già risposto l'assessore al Bilancio Giuseppe Fasolino e lo stesso governatore. Nessun taglio, hanno assicurato, solo "manutenzione" dei capitoli di bilancio. Quindi, una rimodulazione su interventi che non si sarebbero potuti attuare entro il 2020.

Questo vale per quanto riguarda 80 milioni di euro. I restanti 40 sono ciò che ai Comuni avanza dalla gestione del Reddito di inclusione sociale per gli anni 2018 e 2019, e che sono autorizzati a mantenere nei propri bilanci, compresi nove milioni di euro stanziati sempre per il Reis, ma per il 2020.

Nel testo non ancora rivisto e corretto, il salva-famiglie prevede un'indennità di 800 euro per due mesi che sarà riconosciuta ad alcune condizioni: la presenza nel nucleo familiare di lavoratori dipendenti che hanno dovuto ridurre, o addirittura sospendere, il lavoro a causa dell'emergenza Covid-19, ma anche partite Iva che hanno interrotto l'attività per gli stessi motivi, o chi il 23 febbraio, cioè all'inizio dell'emergenza, non poteva contare su alcuna forma di reddito.

In realtà secondo le opposizioni va specificata meglio la platea dei beneficiari, soprattutto non si deve incorrere nel rischio di non comprenderne alcuni. Ed è su questo che si lavorerà oggi.

Le proposte

«L'emergenza sociale è evidente», dice Francesco Agus (Progressisti), «servono risorse subito e la garanzia che vengano messe altrettanto in fretta nella disponibilità delle famiglie, ma crediamo che i Comuni siano i più adatti per fare questo lavoro». Ma attenzione: «Va bene fare in fretta, ma con cognizione di causa per evitare che soggetti in forte difficoltà restino esclusi dalla ripartizione». Per Desirè Manca (M5s), «il disegno di legge è tutto da riscrivere, noi abbiamo proposto che l'aiuto alle famiglie sia diversificato a seconda del numero dei componenti: un nucleo con 8 persone deve avere un sostegno maggiore di un nucleo di tre». Secondo Eugenio Lai (LeU) è fondamentale «approvare immediatamente le misure a sostegno di famiglie e partite Iva, ma proporremo alcune modifiche per coinvolgere maggiormente i Comuni». Sul fronte Pd, Gianfranco Ganau ha chiarito che «noi abbiamo scelto di non accelerare su un provvedimento che così come presentato si presta a carenze, quindi abbiamo chiesto il passaggio in commissione per consentire l'audizione di chi è direttamente interessato nella partita, cioè i Comuni».

«Diamo un segnale»

Il Pd, ha confermato il capogruppo del Psd'Az Franco Mula, «chiedeva un passaggio in commissione, e si farà in modo veloce per ascoltare l'Anci, il clima è positivo e sono arrivate proposte accettabili». Tuttavia, «vorremmo arrivare in Aula mercoledì e approvare subito senza fare troppe discussioni, perché prima di Pasqua dobbiamo dare un segnale importante».

Per il capogruppo della Lega Dario Giagoni «si tratta di un primo consistente intervento, soprattutto se proporzionato a quello messo in campo dal governo nazionale: ben 120 milioni immediatamente disponibili che potranno essere elargiti in tempi brevissimi in capo ai Comuni che si occuperanno di erogarli capillarmente. Sono interventi cumulabili che mirano a garantire giusta dignità a chi è stato colpito da questa inaspettata e grave crisi».

Occhio ai prezzi

Ieri, sempre il Pd, con due interrogazioni presentate da Roberto Deriu e Valter Piscedda, si è rivolto al presidente della Regione per chiedere interventi di controllo su due questioni. La prima riguarda l'aumento dei prezzi dei beni di prima necessità come generi alimentari. La seconda il mancato rispetto delle norme di sicurezza nei supermercati. «Dalle segnalazioni si evince che i dipendenti sono dotati di mascherine non idonee, che i proprietari invitano i clienti a entrare tutti assieme senza rispettare le distanze di sicurezza»

Roberto Murgia

© Riproduzione riservata