Rallenta l'iter per la costruzione della mega centrale eolica off shore al largo del sud ovest della Sardegna in attesa che si concluda la valuitazione di impatto ambientale.

Lo annuncia l'associazione ambiantalista gruppo di intervento giuridico citanto una nota della Capitaneria di Porto di Cagliari - Sezione Demanio (n. 16676 del 19 aprile) che sospende la procedura relativa al rilascio della concessione demaniale marittima richiesta dalla Ichnusa Wind Power in un'ampia specchio d'acqua al largo del Sulcis, 49mila metri quadrati, per realizzare 42 "torri eoliche" altre 265 metri, a circa 35 chilometri (circa 19 miglia marine) dalla costa dell'Isola di San Pietro. Un impianto che avrebbe una potenza di 12 MW ciascuna per complessivi 504 MW.

La sospensione è stata chiesta dalla stessa Società energetica, ma era già stata sollecitata dall'associazione ecologista.

Al momento il progetto è stato presentato al Ministero dell'Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare per la fase di scoping (verifica preliminare), che precede la predisposizione dello studio di impatto ambientale finalizzato alla procedura di valutazione d'impatto ambientale (Via). Numerose le osservazioni presentate dalla Regione autonoma della Sardegna, dal Ministero della Cultura, dal Provveditorato interregionale per le Opere Pubbliche Lazio, Abruzzo, Sardegna e dal Comando dei Vigili del Fuoco di Cagliari.

La durata prevista della centrale eolica sarebbe di 30 anni e il cavidotto di collegamento dovrebbe approdare sulla terraferma a Portoscuso. "Rimangono sospese parecchie domande sulla reale utilità per la collettività (non per l'azienda proponente) di un progetto energetico comunque impattante sull'ambiente e le varie componenti ambientali - spiega il Grig - e non utile al comparto regionale, che già esporta quasi la metà dell'energia elettrica prodotta: sarebbe opportuno puntare sullo sviluppo della ricerca e la realizzazione di sistemi di accumulo energetico".

(Unioneonline/F)
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