La sfida green sull'idrogeno parte dall'Isola. Nel bel mezzo della corsa mondiale al gas del futuro, spunta un progetto made in Sardinia, con epicentro a Macchiareddu, cuore dell'area industriale cagliaritana. Al vertice c'è Imi Remosa, leader mondiale nella fabbricazione di valvole speciali per tutte le raffinerie del mondo. In questo stabilimento sardo, davanti al mare del Golfo degli Angeli, sta per partire la sperimentazione per la produzione e l'utilizzo dell'idrogeno, come fonte di energia pulita. Idrogeno puro, totalmente verde, prodotto dall'acqua con l'elettricità del fotovoltaico. A servizio della Sardegna e delle imprese sarde o di chi voglia investire nell'Isola e oggi è disincentivato dagli alti costi energetici e dalla mancanza del metano.

Il laboratorio

«La scelta di puntare sull'idrogeno è legata all'idea di sfruttare il ritardo della Sardegna sull'utilizzo del metano, per puntare direttamente sui combustibili di terza generazione», spiega Giuseppe Buscemi, ad di Imi Remosa. «Il metano - aggiunge - resterà una fonte di transizione destinata a essere sostituita da nuove fonti e in questa prospettiva l'idrogeno è il candidato ideale. Mettendo insieme le eccellenze presenti nelle aziende insediate con quelle di importanti centri di ricerca potremo raggiungere l'obiettivo di fare di Macchiareddu la prima "Green Valley italiana"». Ora, concluso lo studio di fattibilità, si passa alla fase della progettazione meccanica, cui seguirà «a stretto giro» la costruzione del primo impianto (dopo quello pilota che renderà autosufficiente la Remosa) la cui entrata in servizio si ipotizza «già nella prima metà del 2022».

I partner

Il nome della Remosa è legato dal 2012 al gruppo multinazionale Imi (quotato alla Borsa di Londra) che ha acquistato la fabbrica dai suoi stessi fondatori, i Mambrini. Nel progetto - seguito dal direttore tecnico Andrea Pusceddu - ci sono, come partner, in primis Sardegna Ricerche e Consorzio industriale della provincia di Cagliari. «Siamo adesso impegnati a migliorare le condizioni di vita delle imprese e a rendere più attrattiva l'area industriale, che già ospita importanti impianti di produzione di Fer», spiegano dal Cacip. «L'idea è mettere assieme produttori e consumatori per sperimentare nella realtà dei fatti le potenzialità delle nuove fonti energetiche, in primis dell'idrogeno che garantirebbe elevati standard ambientali sia nella produzione che nella alimentazione degli impianti».

Team di esperti

Per Sardegna Ricerche il filone idrogeno non è nuovo. Come spiega Luca Contini, responsabile della piattaforma energie rinnovabili, «sta diventando un tema cruciale: all'orizzonte le risorse del Recovery che potrebbero sostenere l'utilizzo iniziale dell'idrogeno come è successo con il fotovoltaico». Con Remosa, oltre a Università e Sartec, anche il gruppo Maresca, esperto del settore e con un progetto di impianto solare fotovoltaico da 82 megawatt, in costruzione a Macchiareddu. Tutti insieme, appassionatamente, per un idrogeno pulito: green e sardo al cento per cento.

Carla Raggio

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