E' pesante per gli agricoltori il bilancio che emerge dalle prime rilevazioni effettuate dopo le gelate che hanno interessato tutto il territorio regionale.

Bruciati migliaia di ettari di colture in tutta l'Isola: da Alghero al Sassarese, in Gallura, Goceano, Baronia, Marghine, Oristanese, Medio Campidano, Sulcis, Parteolla. Percentuali di perdite altissime, fino all'80 per cento in alcuni casi, anche se solo nei prossimi giorni si avrà un quadro più preciso.

A subire i maggiori danni, come previsto già da ieri, sono i vigneti anche se le temperature sotto lo zero hanno colpito anche ortaggi e frutteti.

“È fondamentale una quantificazione immediata dei danni e contemporaneamente attivare le richieste da parte dei Comuni, con i quali stiamo interloquendo già da ieri dello stato di calamità,– afferma il presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu –. Un quadro preciso e attendibile sui danni lo avremo nei prossimi giorni anche perché su alcune colture gli effetti non sono immediati, ma è comunque già evidente che le perdite sono ingenti ed in alcuni casi avranno anche delle conseguenze per le prossime annate”.

I cambiamenti climatici stanno devastando l’agricoltura con cambiamenti di clima repentini ed eventi spesso violenti che si succedono con una frequenza sempre maggiore e fuori stagione.

“Per l’ennesima volta chiediamo l’apertura di un forum permanente sui cambiamenti climatici – dice il direttore di Coldiretti Sardegna Luca Saba – dove si dovranno studiare e sperimentare metodi per mitigare i cambiamenti climatici, una agricoltura più resiliente ma anche la programmazione dei fondi europei che devono essere indirizzati all’interno di una seria programmazione”.

(Unioneonline/L)
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