Se ieri Credit Suisse e Nomura dichiaravano di prevedere perdite ingenti (non ancora calcolabili per il gruppo svizzero; sull’ordine dei 2 miliardi di dollari per quello giapponese) a causa di una società il cui nome veniva tenuto riservato, oggi, dopo le insistenti indiscrezioni pubblicate dai media, si è avuta la conferma che si tratti di Archegos Capital Management.

Un gigante che deteneva decine e decine di miliardi di dollari in titoli (secondo Bloomberg, la stima delle sue posizioni complessive supera i 100 miliardi di dollari) ma praticamente sconosciuto perfino all’ente di vigilanza sulla Borsa Usa (SEC). Come è possibile che una società con un tale portafoglio abbia potuto mettere in essere operazioni ad altissimo rischio senza aver mai dovuto, o quasi, pubblicare informazioni sulla sua attività finanziaria?

Le società e i grandi fondi di investimento statunitensi devono rendere accessibili una serie di notizie, perlopiù relative a partecipazioni e posizioni, mediante caricamento su un portale ad hoc (Edgar). Tuttavia, da una ricerca di Forbes magazine, si evince che sulla società di Bill Hwang non esiste alcuna informazione finanziaria. La motivazione andrebbe ricercata nella trasformazione dell’azienda, avvenuta nel 2013, in un family office per la gestione del patrimonio personale dello stesso Hwang. Grazie al nuovo status, Archegos ha potuto così sottrarsi agli obblighi di rendicontazione alla Sec in quanto non considerato alla pari di un fondo di investimento.

Detto questo, Hwang non è l’unico ad aver convertito il proprio fondo in family office in quanto, ricorda Forbes magazine, lo hanno fatto tanti miliardari (da Soros a Cooperman, da Paulson a Platt) che, a differenza sua, notificano con frequenza trimestrale tutte le loro partecipazioni negli Stati Uniti in quanto il valore dichiarato di azioni e derivati in loro possesso è superiore ai 100 milioni di dollari. Oltre questa somma scatta comunque l’obbligo di rendicontazione al di là della forma societaria prescelta.

Eppure, nonostante le enormi posizioni aperte, Archegos era comunque esentato da questo obbligo. La motivazione è da trovarsi negli scambi tra lo stesso fondo e le società di intermediazione di cui si serviva. In particolare, secondo Wall Street Journal e Bloomberg, Hwang aveva scelto di utilizzare in gran parte swap negoziati sui mercati over-the-counter perché questi non devono essere inclusi tra le informazioni finanziare da inviare alla Sec.

Se il fondo è pressoché sconosciuto, lo è meno il suo fondatore Bill Hwang. Dopo aver fatto gavetta nel Tiger Management, celebre fondo di Julian Robertson, Hwang lanciò il proprio, il Tiger Asia. In breve tempo riuscì a farsi un nome grazie a operazioni miliardarie sui mercati asiatici ma, nel 2012, la Sec accusò Hwang di insider trading e manipolazione del mercato infliggendogli sanzioni per 44 milioni di dollari.

(Unioneonline)
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