Petr Kellner era tra le cinque persone che sabato sono morte nello schianto dell’elicottero su cui viaggiavano, in Alaska. Uno solo dei passeggeri è sopravvissuto e le sue condizioni sarebbero stabili.

L’imprenditore ceco rimasto ucciso aveva 56 anni ed era considerato l’uomo più ricco in patria, con un patrimonio netto di oltre 15 miliardi di dollari e un impero commerciale di oltre 50 miliardi.

Il suo PPF Group è il più grande gruppo di private equity del paese e starebbe negoziando la vendita delle sue attività finanziarie ceche e slovacche, oltre ad essere in procinto di concludere una revisione della sua unità di infrastruttura telematica.

Ora, ci si chiede se e come la morte del magnate possa influire sulla finalizzazione di queste operazioni.

In particolare, riporta Bloomberg, con la prima operazione PPF sta negoziando una vendita di attività finanziarie ad un istituto di credito ceco mediante uno scambio di azioni che potrebbe dare al Gruppo il controllo sullo stesso.

Kellner in passato è stato tra gli imprenditori che accompagnavano il presidente Milos Zeman, promotore di legami commerciali più stretti con la Cina, nei suoi viaggi a Pechino. In seguito, è stato costretto a difendersi dagli attacchi dei media locali secondo cui la sua Home Credit, istituto di credito attivo in Europa orientale, avrebbe ingaggiato un’agenzia di pubbliche relazioni per migliorare l’immagine della Cina nel proprio Paese.

Il PPF Group è attualmente operativo anche in Cina, Vietnam, India, Indonesia, Filippine e Kazakistan.

Il National Transportation Safety Board (NTSB) sta indagando sulle cause dell'incidente costato la vita al miliardario ceco.

(Unioneonline)
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