Sardegna e Puglia unite per rilanciare le industrie locali. Con questo intento Confapi Sardegna e Confapi Taranto ufficializzano una collaborazione in favore del tessuto imprenditoriale di ciascun territorio rappresentato. Le aziende aderenti all'intesa spaziano infatti dal settore manifatturiero a quello agricolo, dal settore turistico-alberghiero a quello delle tecnologie informatiche, dal settore della pesca ed acquacoltura a quello dell'edilizia e dei trasporti. Imprese, già in epoca pre-Covid in crisi perché fortemente connesse alle sorti della grande industria metalmeccanica ed alle sue crisi cicliche aggravate da condizioni e fattori politici che ne hanno direttamente influenzato le sorti fino ad arrivare alle soglie del fallimento generale per politiche industriali opinabili , politiche spesso influenzate dal consenso elettorale o di immagine ma che nulla hanno a che fare con la tecnica metallurgica.

Su questi presupposti l'associazione di categoria punta sul Jft, il Fondo europeo per una giusta transizione, di cui il principio guida è la coesione sociale. Il Fondo, che ha una dotazione finanziaria importante di 32 miliardi, è destinato a quei territori più poveri dell'UE per muoversi verso un economia a emissioni zero.

"Bisogna uscire dalla logica del modello economico basato sulla grande industria che ancora permane anche negli investimenti sulle rinnovabili - spiega Giorgio Delpiano, presidente regionale di Confapi - infatti la Sardegna è uno dei maggiori produttori ed esportatori di energia eolica, senza che ciò produca alcuna ricaduta sul territorio. Non essendoci una adeguata infrastrutturazione elettrica l'energia pulita non viene infatti utilizzata nella regione, ma anzi in Sardegna continuiamo ad avere costo più alto dell'energia rispetto al territorio nazionale. Quindi rischiamo di far diventare la Sardegna un grande parco eolico solo a vantaggio delle grandi società di Utility.

Da qui il richiamo di Confapi ad una politica "Alta" che sia in grado di concepire un nuovo Piano di Rinascita economica basato sulle PMI facendo leva su strumenti ed aiuti finanziari come il JTF che possono consentire a questi territori devastati economicamente ed ambientalmente di riprogrammarsi".
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