Dimenticato per mesi dalle amministrazioni centrali, il mondo dei servizi domestici rappresentato da baby sitter e badanti denuncia ora gravi ritardi e ingiustizie nell'erogazione dei sussidi per far fronte all'emergenza sanitaria.

In Sardegna, nonostante la Regione si sia mossa prima di tutte per includere i lavoratori tra i beneficiari dei sostegni al reddito, solo il 20% dei richiedenti ha alla fine ricevuto le risorse annunciate. Secondo l'Osservatorio Domina sul lavoro domestico, infatti, sulle oltre 30mila domande di indennità solo 9.413 cittadini hanno ottenuto i 1.000 euro promessi.

A confermare il ruolo centrale del comparto in Sardegna durante questo momento di crisi, nel quale molti anziani sono rimasti soli e, soprattutto, migliaia di minorenni sono dovuti rimanere a casa per la chiusura delle scuole, basta notare che le richieste di "Bonus baby sitter" inoltrate dall'Isola sono arrivate quasi a quota 36mila.

"E le difficoltà non sono state sostenute adeguatamente dagli interventi dello Stato", denuncia Lorenzo Gasparrini, segretario generale di Domina, Associazione nazionale famiglie datori di lavoro domestico. "Si tratta di una violazione di quel principio di equivalenza, più volte ribadito dall'Organizzazione internazionale del lavoro, oltre che dalle Parti sociali firmatarie del contratto nazionale di categoria, per cui non è giustificato un trattamento differenziato".
© Riproduzione riservata