Indebolite dal Covid, le aziende sarde attive nella ristorazione devono difendersi ora da altri attacchi più infidi. L'allarme è stato lanciato dall'ultimo report Cerved, tra i principali operatori italiani di consulenza del rischio di credito, dal quale emerge che il 34% delle imprese, a corto di liquidità, potrebbe cadere vittima di infiltrazioni criminali.

"L'emergenza da Covid-19 ha introdotto nuovi rischi di riciclaggio e ne ha accentuati altri già presenti - spiega Andrea Mignanelli, amministratore delegato di Cerved -, la crisi economica seguita alla pandemia rappresenta infatti un terreno fertile per la criminalità, che grazie all'ampia disponibilità di denaro contante derivato da attività illegali può acquisire facilmente la proprietà o il controllo di società in difficoltà finanziaria".

Il fenomeno è diffuso in tutta Italia con punte percentuali nel Mezzogiorno. Secondo il report sarebbero infatti a rischio i circa 9.000 ristoranti che le restrizioni dovute alla pandemia da Covid-19 hanno reso vulnerabili alle infiltrazioni criminali, a cui vanno ad aggiungersi ai 6.000 che già prima del lockdown erano molto fragili finanziariamente: in tutto 15.000 imprese della ristorazione, quasi la metà delle 33.000 che operano come società di capitale.
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