Salvare il settore del trasporto aereo dalla crisi indotta dal Covid-19.

All'aeroporto di Olbia la giornata di mobilitazione nazionale proclamata dall'Unione sindacale di base (Usb) con manifestazioni in contemporanea anche a Napoli e Roma, assume un significato particolare.

Olbia infatti sta pagando lo scotto della dissoluzione di Air Italy, la compagnia in liquidazione in bonis da febbraio con 1.453 dipendenti in cassa integrazione e una procedura di licenziamento collettivo congelata dalla pandemia. Qui il piano di protezione dei lavoratori per i prossimi 24 mesi proposto al Governo dall'Usb per salvaguardare le buste paga del trasporto aereo, ha un sapore diverso.

"Questa è una prima giornata di mobilitazione per ricordare che i lavoratori di Air Italy non devono essere dimenticati - dichiara Omar Trudu, della Rsu dell'Usb nell'ex Meridiana -. Oggi lo Stato interviene in Alitalia facendo nascere il nuovo vettore nazionale e finanziando il progetto con tre miliardi di risorse pubbliche. Noi pensiamo che i lavoratori Air Italy debbano essere ricompresi in questo piano, se necessario anche attraverso la creazione di un vettore regionale. Per questo è necessario che la Regione Sardegna e la Regione Lombardia lavorino per la tutela dei 1.500 lavoratori".

La proposta su scala nazionale dell'Usb si basa su 8 punti che toccano due livelli di intervento: un piano di protezione dei lavoratori diretti e dell'indotto che passa attraverso il blocco dei licenziamenti fino a fine emergenza sanitaria, la copertura di ammortizzatori sociali adeguati e la moratoria su appalti, trasferimenti e dumping contrattuale; e un piano di interventi pubblici mirato a creare subito le condizioni di rilancio del mercato sia sul versante degli investiment che su quello della riforma del trasporto aereo con la privatizzazione di Enac e Enav.

(Unioneonline/F)
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