Garanzie impossibili da soddisfare, come la presentazione di un business plan o la certificazione di una situazione economico finanziaria che guardi ai prossimi 15 anni. Il fondo "Emergenza imprese Sardegna", varato dalla Regione per andare incontro ai piccoli esercenti e mettere nelle condizioni di accedere al credito anche le imprese senza merito bancario "rischia di tagliare fuori già in partenza tante imprese", denuncia Confesercenti Sardegna.

Il Banco di Sardegna ieri ha pubblicato sul proprio sito istituzionale la modulistica necessaria da inoltrare partire dal 7 settembre. "Avendo preso visione della documentazione", afferma Roberto Bolognese, presidente regionale di Confesercenti, "restiamo più che perplessi. Lo scorso aprile, quando è stato licenziato il provvedimento, si sbandierava che i fondi sarebbero serviti a garantire l'accesso al credito anche alle imprese prive di merito bancario, oggi invece si richiedono garanzie, verifica delle esposizioni in essere e soprattutto la produzione di documentazione a dir poco eccessiva".

Una delusione per quanti avevano sperato in un aiuto concreto per non chiudere definitivamente la propria attività. "Pretese di questo tipo sarebbero giustificate per richieste di un certo importo e non per i finanziamenti che potranno essere richiesti dalle piccole imprese", sottolinea Gian Battista Piana, direttore regionale di Confesercenti. E aggiunge: "Così come prevista, la misura andrà a vantaggio dei soliti noti, cioè medie e grandi imprese che saranno le sole a poter sostenere i costi iniziali necessari per la predisposizione delle pratiche. Chiediamo alla Regione che blocchi per qualche giorno la procedura e pretenda dagli istituti bancari una semplificazione sostanziale della documentazione richiesta a corredo della pratica".
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