La battaglia della Sardegna per salvare il Cannonau è diventata contagiosa e ha varcato i confini dell'Isola.

A schierarsi dalla parte dello storico vitigno identitario di un'intera regione è il presidente nazionale di Assoenologi Riccardo Cotarella. In un lungo confronto con Mariano Murru, alla guida dell'organizzazione regionale, si è dichiarato "del tutto favorevole alla difesa del vitigno autoctono della Sardegna", e ha spronato l'Isola "a concentrare tutte le forze affinché non si permetta questa assurdità".

A dirlo è lo stesso Mariano Murru, che ha aggiunto: "Asseonologi è con la Sardegna e anzi il presidente ha sottolineato come quella sarda deve esse una battaglia in difesa anche di tutti gli altri vitigni nazionali a rischio, se venisse approvata la bozza del decreto ministeriale stilato in adeguamento alla nuova disposizione comunitarie".

Intanto l'assessore regionale dell'Agricoltura, Gabriella Murgia, ha chiesto al ministro Teresa Bellanova "un confronto immediato per tutelare il Cannonau e gli altri vini sardi Dop dalle nuove disposizioni dell'Unione europea che rischiano di danneggiare un comparto fondamentale per l'economia dell'Isola".

Murgia ha evidenziato "le forti preoccupazioni da parte degli operatori del settore vitivinicolo, che condivido e delle quali mi faccio interprete". L'assessore rilevando "possibili negative conseguenze" per diverse Dop della Sardegna (Cannonau di Sardegna, Nuragus di Cagliari, Nasco di Cagliari, Giro di Cagliari, Sardegna Semidano), ha posto l'accento "sull'esigenza di contemperare i principi delineati nella regolamentazione comunitaria con le altrettanto fondamentali esigenze di proseguire nella tutela e nella protezione di quelle denominazioni che sono intimamente correlate a determinati territori, tradizioni e cultura, quale in modo particolare quella del Cannonau, che ritengo non possa essere né messa in discussione e tanto meno dispersa dopo sforzi e sacrifici degli operatori interessati".
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