Un osservatorio permanente per la salvaguardia dei ricci di mare. A chiederlo, in un momento in cui sta per scadere la copertura finanziaria della Regione sul monitoraggio della popolazione degli echinodermi nel mare della Sardegna, sono i gruppi Progetto Comune, PD e Sinistra per Cagliari che hanno inviato un documento-richiesta al Comune di Cagliari, alla Città metropolitana e alla Regione.

«La proposta - spiega la consigliera comunale, Marzia Cilloccu, firmataria del documento insieme a Guido Portoghese, Matteo Lecis Cocco Ortu, Andrea Dettori, Fabrizio Marcello, Rita Polo e Camilla Soru - sarà portata nelle rispettive sedi consiliari per poterla condividere con la maggioranza e in modo da concordare e programmare le azioni da intraprendere per la futura stagione».

L'osservatorio dei ricci, chiesto con forza dalle organizzazioni della pesca e in particolare dai raccoglitori professionali, dovrà coinvolgere anche le organizzazioni no profit, diverse della quali in questi anni hanno spinto per il blocco immediato e definitivo della pesca dei ricci, organismi che una raccolta indiscriminata e contraddistinta anche da un consistente prelievo illegale. «Il confronto all'interno dell'osservatorio permanente servirà intanto per fare estrema chiarezza sulle condizioni biologiche di questi organismi marini, per preservare la risorsa ma anche per tutelare la categoria dei 189 pescatori subacquei autorizzati», dice ancora Cilloccu.

L'idea è quella di far approdare in Consiglio regionale, prima della Finanziaria, il documento. Sarà il consigliere regionale Walter Piscedda a presentare l'ordine del giorno e la richiesta all'assessore all'Agricoltura, Gabriella Murgia.

L'osservatorio dovrà comprendere tutti gli enti e i portatori di interesse coinvolti nella pesca degli echinodermi.

L'obiettivo è anche quello di arrivare a un piano comune e condiviso. Alcuni comuni appartenenti alle zone Sic hanno intrapreso iniziative locali per fermare la raccolta dei ricci. Lo hanno fatto le amministrazioni civiche di Sant'Antoco e Calasetta (nel 2019), mentre il Comune di San Vero Milis ha scelto di dare un taglio metto ai quantitativi che si pescano a Putzu Idu e su Pallosu e tra Sa Rocca Tunda e Is Arenas. Tagli che hanno interessato anche i periodi di raccolta, diversi da quelli decisi dalla Regione.

L'osservatorio, secondo la proposta dei consiglieri comunali cagliaritani, dovrà coinvolgere la Regione, Agris, i comuni costieri, la Camera di commercio, rappresentanti dei pescatori, dei consumatori, dei ristoratori, le Università di Cagliari e Sassari, l'Imc di Torre Grande, il Touring club, il Fai, le associazioni no profit.
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