Lo stato delle bonifiche e le prospettive di sviluppo di un'area industriale che da 18 anni è stata individuata come sito di interesse nazionale.

Dal mondo produttivo e dai sindacati la richiesta di un confronto con Eni e la Regione Sardegna per capire se il Covid-19 è stato più forte della burocrazia e se davvero il 2024 sarà l'anno in cui si vedranno i primi effetti del risanamento ambientale nei siti contaminati dai veleni della industria chimica.

Eni Rewind, ex Syndial, assicura che il periodo di emergenza sanitaria ha costretto la società a sospendere per un mese una quota minoritaria delle attività in corso a Porto Torres, interventi considerati poco influenti sulle conseguenze per l'ambiente e sul rispetto dei programmi complessivi, per il resto le attività di bonifica e di gestione delle acque e dei rifiuti sono proseguite senza soluzione di continuità.

Ammontano a 368 milioni di euro le somme spese fino a dicembre 2019 nel sito industriale per le attività di risanamento ambientale nei comparti demolizioni, bonifica dei suoli e bonifica della falda.

Per il completamento degli interventi si prevede una spesa di ulteriori 218 milioni, mentre altri 230 milioni di euro saranno investiti per la gestione degli impianti nei prossimi 15 anni, una spesa complessiva pari a oltre 800 milioni di euro.

"Per le attività in corso - fa sapere Eni Rewind - sono impiegate 71 risorse dirette e, mediamente, a oggi abbiamo una presenza di lavoratori dell'indotto pari a circa 190 persone, di cui il 90 per cento locali, raggiungendo così il picco previsto per 2020-2021 con l'avvio dei cantieri del progetto Nuraghe e del decreto Bonifica della Falda, rispetto la precedente media di sito di circa 110-120 unità".

Nell'area di Minciaredda, nota come "collina dei veleni", proseguono le attività del progetto Nuraghe per decontaminare il sottosuolo. Nel sito attualmente sono in corso le attività necessarie per la futura installazione del termossidatore per la depurazione e il trattamento delle acque di falda. Sul risanamento dei suoli allo stato attuale, Eni Rewind ha rimosso le peci e completato la successiva bonifica di terreni contaminati. In area Minciaredda, ha ultimato e messo in esercizio gli impianti Multi-Phase Extraction per la rimozione dei composti contaminanti volatili nel suolo e, sta completando la realizzazione della piattaforma polifunzionale di trattamento dei terreni contaminati e del sito di raccolta dei terreni non riutilizzabili. Inoltre è stato perfezionato e messo in esercizio l'impianto di trattamento acque locali e proseguono i monitoraggi ambientali.

La fase 2, relativa all'intervento di bonifica dell'area Palte Fosfatiche del valore di 5 milioni di euro è tutt'ora in istruttoria. La Prefettura di Sassari ha previsto la convocazione di un tavolo tecnico tra la società Eni e gli enti coinvolti per il prossimo 24 giugno.
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