Emergenza Covid, ma anche vecchie questioni irrisolte pre-coronavirus come la situazione di AirItaly o la cassa integrazione in scadenza a settembre per duecento lavoratori del porto canale di Cagliari.

Per questo oggi Cgil, Cisl e Uil hanno annunciato il via ufficiale alla "vertenza trasporti della Sardegna". Con un programma di mobilitazione in due atti: il 26 giugno convocazione dei "quadri" e il 3 luglio sciopero generale con manifestazioni davanti alle prefetture. La stagione di lotta è stata anticipata da Salvatore Urgias, Cgil, Valerio Zoccheddu, Cisl e William Zonca Uil.

I tre rappresentanti delle segreterie hanno disegnato la mappa delle difficoltà dei trasporti sardi. Problemi anche accentuati dall'emergenza sanitaria. Ma i sindacati denunciano poca attenzione da parte della Regione: "Siamo stati ascoltati solo una volta - hanno spiegato - per parlare di Arst". Per quanto riguarda gli aeroporti - hanno ricordato le tre sigle - chiusura e traffico limitato hanno fatto sentire i loro effetti. Non solo sui bilanci. Ma anche - hanno aggiunto - sui lavoratori in cassa integrazione sino al 31 dicembre. Non va meglio negli scali marittimi. Anche nei porti - hanno detto Cgil, Cisl e Uil - per tantissimi dipendenti sono scattati gli ammortizzatori sociali.

Critica anche la situazione dei collegamenti con le isole minori.

E non va meglio la situazione nel trasporto pubblico locale.

"Anche in questo caso - hanno denunciato i sindacati - l'iniziale e giusto contingentamento che potevano viaggiare in treno, bus e metro deve trovare necessariamente altre modalità di intervento. Si parla di migliaia di lavoratori di aziende pubbliche e private che, oltre a subire una decurtazione dei salari, rischiano seriamente di perdere l'occupazione. Servono soluzioni: in altre regioni- anche con il confronto con i sindacati - sono state trovate". L'appello: "Non si vede un minimo di programmazione: serve una svolta immediata".

(Unioneonline/F)
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