"La Gallura non può aspettare i tempi della politica, migliaia di lavoratori e imprenditori del turismo rischiano pesantissime conseguenze, basta tentennamenti e annunci senza adeguate iniziative a sostegno del comparto e della filiera".

Lo chiedono alla Regione i segretari di Cisl Gallura, Fisascat, Cgil Gallura e Filcams Cgil, Mirko Idili, Eleonora Careddu, Luisa Di Lorenzo e Danilo Deiana.

"L'economia gallurese rischia il tracollo per il prolungato lockdown voluto dal governatore Solinas - affermano -, la continua incertezza sui tempi di ripartenza sta generando danni enormi alla destinazione turistica a vantaggio di Grecia, Croazia e Sicilia, che danno indicazioni chiare e tempestive".

Come spiegano i sindacalisti, "500 aziende e 4mila lavoratori della filiera turistica ricorrono oggi agli ammortizzatori, che scadranno a metà luglio". Per loro "le difficoltà non scompariranno con un colpo di spugna, ma continueranno nei prossimi mesi, rendendo indispensabile garantire continuità reddituale ai lavoratori coinvolti - dichiarano - perciò è prioritaria la proroga".

Anche "il ritardo nel corrispondere le integrazioni aggiunge altra precarietà a una situazione di forte disagio", insistono.

Ci sono poi gli stagionali, che non hanno neanche iniziato a lavorare: "I dati Aspal rivelano una realtà drammatica, con 14mila e 520 assunzioni mancate rispetto all'anno scorso, la percentuale più alta di tutta la Sardegna", sottolineano Idili, Careddu, Di Lorenzo e Deiana.

"La Regione adotti immediatamente misure coraggiose e straordinarie, come richiesto da sindacati e associazioni di categoria - è l'appello - e chiarisca una volta per tutte le linee da osservare quando i turisti potranno arrivare". Per loro "il tempo è scaduto", e "se si vuole salvare almeno una parte dell'occupazione e del fatturato delle aziende del settore, è fondamentale adottare protocolli di sicurezza realizzabili e non fantasiosi".

(Unioneonline/F)
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