Un cavillo burocratico della Regione sta frenando l'azione di sviluppo delle aziende pastorali del Marghine. È rivolta dei pastori perché la Regione non ha erogato l'anticipazione del contributo per avviare i vari progetti di sviluppo che si basano sulla valorizzazione di latte, formaggi e carni di qualità ottenute da animali alimentati prevalentemente attraverso il pascolo naturale.

"Per questo motivo - scrivono in una nota i pastori - abbiamo promosso il progetto di ricerca Kent'Erbas che coinvolge ben 27 aziende pastorali del Marghine". Un progetto, finalizzato all'individuazione dei mercati di qualità legati alle produzioni locali, è in corso già da un anno con risultati più che soddisfacenti. Lo scorso anno i pastori hanno partecipato anche al bando del Gal Marghine per finanziare chi intende potenziare l'uso del pascolo naturale e del fieno per l'alimentazione degli animali.

"Abbiamo presentato i nostri progetti di investimento - aggiungono i pastori - che sono stati approvati dal Gal Marghine in tempi celeri e siamo quindi diventati beneficiari del programma di sviluppo rurale della Regione a tutti gli effetti". Tutto però si è bloccato al momento della richiesta dell'anticipazione del contributo per il lavoro. "Una disattenzione della Regione che, nel risolvere problemi anche semplici, ci scoraggia nel proseguire nell'investimento. Chiediamo con forza all'assessore all'Agricoltura e a chiunque abbia capacità di intervenire su questa vicenda un intervento risolutivo verso una burocrazia colpevolmente disattenta alle problematiche di sviluppo del Marghine e della categoria agropastorale in genere".
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