Dicevano nell'antica Roma che nel vino c'è la verità. Ma non soltanto. Da qualche tempo in Italia, in un bicchiere di "quello buono" o dietro un semplice brindisi c'è un business capace di allungare le stagioni del turismo e di ampliare gli scenari andando oltre il classico tour delle città d'arte o l'intrigante crogiolarsi in riva al mare. La passione per l'enoturismo sta facendo registrare una crescita impressionante che coinvolge anche i giovani. E in questo contesto l'Italia è in grado di presentare un'offerta molto competitiva per chi apprezza le esperienze del gusto.

In un recente rapporto sul turismo enogastronomico presentato da Roberta Grimaldi, docente di Tourism Management, vengono illustrati dati chiari in proposito: il 53% dei viaggiatori nel mondo afferma di sentirsi un amante delle escursioni che comprendano l'enogastronomia. E l'Italia - si spiega nel report - è ai vertici di una speciale classifica che comprende sette indicatori fondamentali: produzioni di eccellenza, aziende vitivinicole e olearie, imprese di ristorazione, musei del gusto, birrifici e città creative Unesco legate all'enogastronomia. Negli ultimi cinque anni è stato registrato un incremento del 12% degli enoturisti nei Paesi occidentali e a guidare il trend ci sono i cosiddetti Millennials - ragazzi e ragazze che hanno raggiunto la maggiore età nel ventunesimo secolo - mentre si fanno spazio anche i più giovani: "viaggiatori frequenti che già mostrano un alto interesse verso il cibo".

I turisti di tutte le nazionalità mappate (Francia, Regno Unito, Canada, Stati Uniti, Messico e Cina) si definiscono prevalentemente eclettici nella scelta delle esperienze. Sul web vengono poi sviluppati alcuni temi: fra le esperienze più apprezzate ci sono il cibo da strada, i ristoranti e i bar storici, le dimore storiche sede di aziende di produzione agroalimentare, le visite ai produttori extra vino e i corsi di cucina. Fra i prodotti icona della tavola italiana, invece, i posti d'onore vanno al formaggio gorgonzola, la pizza, gli arancini, l'ossobuco, il Parmigiano Reggiano e il Pecorino romano. Mentre nella classifica dei vini, i posti di rilievo sono appannaggio del Chianti e dei prodotti dell'Alto Adige.

Le eccellenze agroalimentari e vitivinicole sono capillarmente diffuse su tutto il territorio nazionale. L'Emilia Romagna è la regione con il maggior numero di prodotti agroalimentari con Indicazione Geografica, il Piemonte detiene lo stesso primato per i vini, la Campania per i prodotti agroalimentari tradizionali. La Lombardia vanta invece il primato nell'offerta ristorativa, sia nel campo delle imprese che nei ristoranti di eccellenza segnalati nelle principali guide, oltre ad avere il maggior numero di micro birrifici e brew pub. Inoltre, la Toscana risulta essere la prima regione per numero di agriturismo, sia in termini assoluti che per le differenti tipologie di servizio offerto. Infine, nell'analisi del trend degli ultimi tre anni, il Centrosud della Penisola risulta la macro area più dinamica, con i maggiori incrementi nell'offerta.

Sono proprio questi ultimi dati che aprono spiragli di ottimismo anche per la Sardegna, da sempre considerata una perla del turismo grazie alla bellezza delle sue coste e del suo mare, ma ancora priva di un progetto che ampli l'offerta coinvolgendo l'entroterra, che pure è ugualmente affascinante e risulta sorprendentemente piacevole a chi lo scopre. Chi si occupa di turismo chiede di poter offrire di più della semplice vacanza al mare e spera di poter allungare la permanenza dei turisti oltre le date dei tradizionali appuntamenti. E' di questi giorni l'appello lanciato dagli organizzatori della Sartiglia di Oristano perché questa meravigliosa manifestazione non si esaurisca in poche ore, o anche in pochissimi giorni. E' lo stesso grido d'aiuto lanciato dagli imprenditori del turismo nautico che vorrebbero offrire un'accoglienza più appagante a chi è reduce dalla solita full immersion di nuotate o dalle gite in barca. L'elenco delle eccellenze enogastronomiche è lunghissimo, è arrivato il momento di offrirlo a tutti. Con orgoglio, ma anche con la necessaria professionalità.
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