L'Italia, forse, non è un Paese per vecchi. Ma di certo i vecchi danno una spinta poderosa alla locomotiva Italia. Gli over 65 - le "persone mature" come gradiscono essere chiamati - stanno diventando ogni giorno di più una fascia privilegiata: hanno una ricchezza media più alta del 13,5% rispetto alla media nazionale; i loro consumi sono in costante crescita, spendono per viaggi, mostre, musei, cinema; il 17% di loro lavora e il 40% addirittura sostiene i figli e le loro famiglie. Da qui emerge il fattore più importante: attorno a questo popolo, tutt'altro che sedentario, è cresciuto in modo esponenziale un complesso di attività economiche, la cosiddetta Silver Economy, che offre servizi materiali e immateriali, beni e prodotti di consumo o investimento e varie forme di assistenza psicologica, riabilitativa e sanitaria. Insomma una macchina poderosa che fa circolare ingenti somme di denaro.

All'inizio del nuovo millennio i "Silver" erano poco più di dieci milioni, oggi sono quasi 14 milioni e nel 2030 si ipotizza che diventeranno più di 16 milioni. In percentuale, nel 2050 gli over 65 saranno il 34% della popolazione totale. Grande incidenza, in questo processo di crescita ha ovviamente l'aumento della speranza di vita considerato che negli ultimi 40 anni gli uomini hanno "guadagnato" oltre 11 anni e le donne 9, dati che collocano l'Italia tra i Paesi più longevi al mondo nonostante il numero enorme (quasi tre milioni) di anziani non autosufficienti.

Ciò che conta di più, in chiusura di ogni ragionamento, è che gli over 65 sono l'unica classe d'età il cui rischio di povertà e la cui effettiva povertà sono diminuiti negli ultimi dieci anni. Ciò è determinato da diversi fattori: l'allungamento della vita lavorativa, i risparmi, le minori spesi personali e familiari, l'estinzione di mutui e debiti vari. Una posizione sufficientemente agiata che consente perfino al 40% degli anziani di fornire aiuti economici ai figli adulti e perfino ai nipoti fra i 18 e i 34 anni, per un ammontare complessivo che supera i dieci miliardi di euro all'anno.

Sempre crescente è la propensione degli anziani per i consumi di qualità, culturali e del tempo libero improntata a una rigorosa ricerca dei beni capaci di migliorare la loro vita. Secondo un rapporto del Censis, le persone mature spendono in un anno 2.3 miliardi di euro per musei e mostre (quasi il 50% in più negli ultimi dieci anni), 2.2 miliardi per il cinema, 2 miliardi per monumenti e siti archeologici, 1,6 miliardi per andare a teatro, 1,6 miliardi per concerti musicali. Senza farsi mancare discoteche e balere dove sono disposti a sborsare quasi 600 milioni all'anno.

Cifre impressionanti, sempre secondo il Censis, vengono registrate nel turismo, settore dove i consumi degli over 65 per viaggi e vacanze hanno ormai superato i cinque miliardi di euro all'anno, con un incremento del 40% nell'ultimo decennio. Vacanze più o meno brevi ma pianificate con grande attenzione perché il turista che ha superato i 65 anni d'età è attento e informato perciò anche chi offre servizi in questo delicato settore dovrà adeguarsi e badare ai dettagli: il prezzo, certo, ma soprattutto sicurezza, affidabilità, valori aggiunti. Insomma, qualità.

Seguendo queste indicazioni, il percorso della Silver Economy è obbligato. Gli esperti hanno infatti valutato che entro cinque anni saranno registrate modifiche rilevanti nella struttura dei consumi: oltre il 50% riguarderanno le spese per la salute, il 45% quelle per le bevande e, in generale, per l'alimentazione. Incideranno notevolmente anche quelle per l'arredamento domestico e, ovviamente, quelle per le attività ricreative e culturali. Ci saranno meno nascite e più anziani, quindi saranno necessari più prodotti per la terza età.

In un recente convegno di Confcommercio la popolazione dei "diversamente giovani" è stata definita un asset strategico anche sul piano economico. Perciò, è stato aggiunto, "questa maggioranza relativa della società italiana" non può più essere considerata un semplice e scomodo "parcheggio". Non un destino da subire, ma un futuro da inventare.
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