Nessun biglietto dopo il 16 aprile. La continuità in scadenza complica i piani dell'industria delle vacanze: agenzie di viaggio e tour operator cominciano a contare i danni. "La programmazione nel turismo è fondamentale. La Sardegna nel campo dei trasporti ha dovuto affrontare vicissitudini complesse negli ultimi anni: è un territorio che rischia di essere schiacciato da questi problemi", dice Ivana Jelenic, presidente nazionale della Fiavet, federazione della agenzie di viaggio.

Vendere i pacchetti turistici che riguardano l'Isola è difficile, almeno in questo momento: "Normalmente la programmazione e la composizione delle offerte avviene con un anno di anticipo. A metà della stagione estiva si sta già pianificando quella successiva. Purtroppo i tempi della pubblica amministrazione non coincidono con quelli del mercato". Il riferimento è ai rimpalli tra Regione, Unione europea e Ministero: le trattative sulla nuova continuità sono aperte da quasi un anno. E ancora non si vede la fine. Il vertice previsto nelle prossime ore a Roma, a Palazzo Chigi, potrebbe servire per avvicinarsi al traguardo. In ballo c'è anche la proroga dell'attuale sistema: se venisse concessa, si potrebbe superare la stagione estiva. Nel frattempo i turisti italiani che vogliono programmare le proprie vacanze in Sardegna non possono farlo. Le agenzie fanno i salti mortali per accontentare chi vuole venire nell'Isola. Ma i collegamenti con gli aeroporti di Fiumicino e Linate, i due maggiori hub italiani, non sono disponibili. Così, per dire, viene tagliato fuori tutto il flusso di turisti americani e asiatici, in arrivo da destinazioni non collegate direttamente con gli scali sardi. "Chi fa parte dell'industria turistica, come le agenzie, devono fare i programmi per tempo. Dobbiamo dare elementi certi: prezzi dei biglietti, orari dei voli", commenta Massimo Caravita, presidente di Marsupio group e numero uno della Fiavet Emilia Romagna. Le difficoltà sono superiori se si mette il naso fuori dall'Italia. "Nel mercato anglosassone sono abituati a programmare con grande anticipo. I tour operator in Germania e nei Paesi scandinavi addirittura comprano le camere d'albergo due anni prima: è la loro forza. Ecco: la Sardegna ora è fuori da questo mondo perché non ci sono i collegamenti. Non possiamo dire che la stagione sia già compromessa, ma penalizzata, quello sì". Ernesto Mazzi, presidente della Fiavet del Lazio, racconta: "L'anno scorso dovevamo organizzare un evento importante in Sardegna. Abbiamo cominciato a febbraio, ma Alitalia non poteva venderci i biglietti, proprio come succede quest'anno. Ricordo che siamo andati avanti per un mese, poi ci siamo dovuti arrendere: non c'era la possibilità di programmare nulla, abbiamo rinunciato". A distanza di un anno la situazione non è cambiata di una virgola. All'inizio di febbraio ancora non si può comprare un biglietto per l'estate. "L'Isola è sicuramente danneggiata da tutto questo". Anche perché la storia si ripete sempre e dunque nella testa dei turisti passa un messaggio sinistro: arrivare in Sardegna è un problema. Come dargli torto? Gian Mario Pileri, presidente della Fiavet sarda, è preoccupato per il presente e per il futuro. "Siamo decisamente fuori tempo massimo", dice pensando alle prenotazioni per la prossima estate. Tra gennaio e febbraio gli alberghi raccolgono circa il 40 per cento delle prenotazioni riferite ai mesi estivi. Queste settimane sono fondamentali per i bilanci annuali. Ma i timori riguardano anche la nuova continuità, quella che verrà discussa nelle prossime ore con l'Europa. Per i passeggeri non residenti durante l'estate non ci sarà nessun tetto alle tariffe. Libero mercato. "Una scelta molto pericolosa, noi siamo contrari", spiega Pileri, "perché si rischia di lasciare tutto nelle mani delle compagnie aeree. Abbiamo già il problema delle tariffe dei traghetti: i rincari rendono il viaggio proibitivo per molte famiglie. Se gli stessi aumenti dovessero verificarsi nel campo dei collegamenti aerei sarebbe un vero disastro".
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