Creare una continuità territoriale parallela, basata su aerei da nove posti e una rete di aviosuperfici da poche centinaia di metri. Il concetto dell'aerotaxi allargato fino a trasformarlo in una corriera, per condividere i costi e renderli più abbordabili. "Avete presente come funziona Bla Bla car? Ecco: io voglio creare un modello simile per i trasporti aerei». Roberto Galetto sogna un sistema per collegare le località turistiche (e non solo), alle altre regioni con piccoli Piper da 9 o 19 posti. Non verrebbero utilizzati i tre aeroporti di Cagliari, Alghero e Olbia, ma sarebbero sufficienti delle piste - da realizzare in erba o con delle speciali mattonelle a basso impatto ambientale - distribuite nei quattro angoli dell'Isola. "In questo modo non abbiamo bisogno di corridoi aerei né di autorizzazioni da parte delle torri di controllo. Possiamo decollare o atterrare a qualsiasi ora durante il giorno e andare dovunque voglia il nostro cliente", spiega.

Il suo progetto prevede la realizzazione di nove aviosuperfici. Pula, Sant'Antioco, Castiadas, Monserrato, Arzachena, Platamona, San Teodoro, Fenosu e Tortolì. In queste ultime due località verrebbero sfruttati gli aeroporti, ora chiusi al traffico di linea. Negli altri casi le aviosuperfici dovrebbero essere realizzate con la collaborazione delle amministrazioni locali. Galetto, nato a Cagliari 62 anni fa, rappresenta una piccola compagnia aerea di Padova, la Flyemotions, che fino ad ora si è occupata di voli panoramici e servizi di aerotaxi. L'obiettivo per il futuro è quello di mettere in piedi una continuità sartoriale, qualcuno direbbe di lusso, parallela a quella di Alitalia e Air Italy, su aerei infinitamente più piccoli e dedicata a una clientela che ha una capacità di spesa superiore al cliente medio delle low cost. Il sistema che ha in testa l'imprenditore ricalca il modello di Bla bla car, cioè il car pooling, un viaggio in auto insieme ad altre persone dirette nello stesso luogo. Come? Un volo sui Pilatus Pc12 o sui Piper costa circa 3mila euro. Roba da ricchi. Ma l'idea è di creare un sistema di condivisione - il concetto chiave dell'ultimo decennio - che trasformi gli aerei in piccole corriere. Così il costo di un Cagliari-Roma, per dire, potrebbe scendere fino a 300 euro, sola andata. "E se la Regione decidesse di aiutarci, il prezzo potrebbe scendere sensibilmente, fino a 200-250 euro a tratta. In fondo quando si acquista un biglietto all'ultimo momento con Ryanair non si spende molto di più", dice Galetto. Il progetto è stato presentato all'assessorato al Turismo e ai sindaci dei territori in cui dovrebbero sorgere le aviosuperfici. I voli verrebbero prenotati con un'App per smarthphone o con una chiamata. Nessun orario predefinito, a differenza dei collegamenti di linea. "La nostra forza è quella di poter garantire un'andata e un ritorno in giornata a chiunque, verso qualunque destinazione. E si può risparmiare. Se un imprenditore vuole andare da Padova a Cagliari per lavoro, deve partire il giorno prima e probabilmente dovrà tornare il giorno dopo, spendendo per l'albergo. Con noi invece tornerà a casa in giornata".

L'obiettivo è ambizioso: arrivare a trasportare fino a 500mila passeggeri all'anno con una flotta di una decina di aerei. Fantascienza? "Se la Regione o i Comuni decidono di realizzare le aviosuperfici possiamo farcela. Ci sono fondi europei da sfruttare". Nel progetto di Galetto - illustrato anche a parlamentari e imprenditori - c'è anche spazio per una continuità territoriale interna. Collegamenti aerei tra le varie località dell'Isola, in tempi brevissimi. Otto minuti per la rotta Cagliari-Sassari, venti minuti per arrivare a Olbia, dieci minuti per atterrare ad Arbatax. Anche questo sistema può essere declinato in chiave turistica: "I clienti dei resort di Pula potrebbero andare a visitare la costa di Villasimius in pochi minuti, senza perdere tre o quattro ore in macchina nel traffico estivo". E poi, ancora, uno sguardo al futuro: "Tutti questi servizi potrebbero essere garantiti con gli aerei elettrici". È la rivoluzione attesa da tempo: per ora li produce una casa israeliana e con una carica da 50 euro possono fare mille chilometri. La Sardegna si accontenterebbe di molto meno.
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