La scure della Commissione di garanzia dell'attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali si abbatte sul pacchetto di 10 giornate giornate di astensione dal lavoro (da attuare tra il 5 ed il 30 novembre) annunciate dai sindacati della Funzione Pubblica per smuovere la vertenza Aias: il pacchetto annunciato incappa nell' "eccessiva durata dell'azione di sciopero e nel mancato rispetto della regola dell'intervallo".

Ragion per cui la Commissione "invita Cgil, Cisl e Uil Fp a revocare il pacchetto di 10 giornate di protesta e a limitarsi ad un unico sciopero" di cui devono inoltre dare immediata comunicazione alla stesso organo di controllo. Rilievi che erano stati messi nel conto dai sindacati: "Ci abbiamo provato data la drammaticità della situazione ma ora rivedremo i nostri programmi alla luce dei rilievi della Commissione", commenta Roberta Gessa, segretario regionale Cgil Fp.

Ufficiosamente (mancano le conferme) si dovrebbe optare per 48 di sciopero in tutti i centri Aias il prossimo 12 e 13 novembre. Dopo il tavolo di lunedì in Prefettura i sindacati attendono ora (le parti si sono date una settimana di tempo) di capire se l'Ats possa sostituirsi all'Aias inadempiente e garantire, mese per mese, uno stipendio puntuale.

"È indispensabile garantire un'entrata puntuale a lavoratori prostrati da questa assurda situazione ma sia chiaro - aggiunge Roberta Gessa - che attendiamo anche di sapere come superare lo status quo: l'assessore Nieddu non si è ancora espresso in tal senso".

Anche Massimo Cinus, segretario regionale Cisl Fp, batte sul tasto del diritto ad uno stipendio puntuale: "La richiesta di fallimento, il concordato preventivo, i pignoramenti e le altre grane in cui è incappata l'azienda non possono pesare su chi continua, nonostante tutto, a garantire un servizio delicatissimo".

Intanto Aias (che ha evitato il fallimento chiesto dal Pm Daniele Caria presentando ed ottenendo il 10 ottobre un concordato preventivo) si è tutelata inviando ai propri creditori una lettera nella quale spiega che i pagamenti dei crediti sono congelati per il periodo di 60 giorni concesso dal tribunale. "A tutti verranno date opportune e doverose comunicazioni nei tempi fissati dalla procedura", scrive in una nota l'azienda della famiglia Randazzo.
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