I Consorzi di Bonifica in prima fila nell'uso di strategie innovative per favorire il risparmio idrico e, più in generale, assumere un ruolo centrale nel rilancio dell'agricoltura sarda.

È questo il messaggio lanciato da Anbi Sardegna, l'associazione che tutela e rappresenta i consorzi di bonifica, al termine in una due giorni di confronti istituzionali col mondo politico e agricolo. Insieme ai tecnici dei Consorzi, dei consiglieri regionali del territorio, si sono confrontati anche le organizzazioni agricole di Coldiretti e Confagricoltura, con i vertici nazionali dell'Abi: il presidente Francesco Vincenzi e il direttore Massimo Gargano.

Nella giornata di ieri i Consorzi di bonifica sono stati protagonisti di un'audizione in commissione Agricoltura del Consiglio regionale. Mentre oggi la discussione si è spostata nella conferenza regionale organizzata dal Consorzio di bonifica dell'Oristanese.

Filo conduttore degli appuntamenti, il ruolo di questi enti intermedi in campo ambientale ed economico. "Diversi amministratori regionali sono rimasti stupiti quando hanno saputo quello che facciamo per le campagne sarde - spiega Gavino Zirattu, presidente di Anbi Sardegna - eppure almeno a parole l'agricoltura dovrebbe avere un ruolo centrale nelle politiche per l'Isola. Gestire l'acqua per le campagne vuol dire sostenere tutta la vita di un territorio, consapevoli che i benefici arrivano anche a chi non svolge un'attività agricola".

Massimo Gargano, direttore nazionale di Anbi, sottolinea come i consorzi stiano giocando una partita decisiva sul fronte dell'innovazione: "Negli ultimi anni siamo stati in grado di far finanziare progetti per un miliardo di euro. Si tratta di una grande opportunità che in altre regioni è stata colta al volo, mentre la Sardegna deve stare al palo poiché i consorzi sono stati espropriati dalla gestione dell'acqua". Un paradosso, se si pensa che in questo settore la Sardegna è stata all'avanguardia, come ha spiegato il presidente nazionale Francesco Vincenzi: "È il momento di avere la stessa lungimiranza avuta nel passato. Nel Nord Italia invidiano il sistema di invasi presente nell'isola: una rete di bacini che ora consente di affrontare meglio gli effetti dell'emergenza climatica".

Nel corso della conferenza promossa dal Consorzio di bonifica di Oristano sono state condivise le migliori pratiche attuate nell'Isola nella gestione dell'acqua. I lavori sono stati introdotti e moderati da Cristiano Carrus, commissario dell'ente, dopo i saluti del sindaco di Oristano Andrea Lutzu. Sono state passate in rassegna le strategie adottate per razionalizzare e misurare il consumo idrico, utilizzare le acque reflue e contrastare la cosiddetta evasione con il telerilevamento. Le nuove tecnologie, in particolare internet e i satelliti, hanno un ruolo centrale nella razionalizzazione del consumo idrico. Rendendo facile per i consorzi verificare con certezza quali terreni siano stati irrigati e contrastare i "furti" di acqua. Con un beneficio finale per tutti i consorziati che, grazie al recupero dell'evasione, possono pagare tariffe minori.

"L'utilizzo dei contatori consente il risparmio del 30% di acqua - ha raccontato Gavino Zirattu - ma per attuare queste soluzioni ci vuole una forte collaborazione tra tutti i soggetti istituzionali".
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