Giornata calda in Sardegna sul fronte del metano.

Prima la protesta dei sindacati, Cgil, Cisl e Uil, davanti alla prefettura di Cagliari per richiamare l'attenzione delle istituzioni sulla necessità di proseguire senza intoppi il processo di metanizzazione dell'Isola.

Una reazione scatenata dalla visita di Giuseppe Conte in Sardegna, nella quale il premier ha rilanciato le due ipotesi dell'elettrodotto sottomarino di interconnessione dell'Isola con la Sicilia e del ricorso all'impianto di soli depositi costieri di Gnl al servizio di reti locali isolate.

Due proposte, hanno scritto i sindacati, "dannose per l'interesse della Sardegna e per gli stessi obiettivi ambientali previsti nel piano energetico regionale".

Dopo il sit-in si è tenuto l'incontro con la sottosegretaria al Mise, la nuorese Alessandra Todde, assieme alla responsabile regionale dell'Industria, Anita Pili, a Confindustria e Confapi.

Ma anche la Todde, come Conte, si è mostrata poco favorevole alla dorsale del metano in Sardegna: "Ricordo che il metanodotto è un progetto di lunga durata, non è che uno stende i tubi e questi tubi poi sono resi operativi in poche settimane: noi dobbiamo ricordarci che i poli industriali hanno bisogno di energia elettrica".

"Un sistema energetico - ha ricordato - è fatto di tutti i pezzi: le navi che portano il gas, i rigassificatori, i depositi che dovranno contenere questo gas, i tubi che lo devono far passare". Ebbene, "la dorsale - ribadisce - è solo un pezzo di questo sistema che però è importante vedere nel suo complesso".

"Ho chiesto di poter valutare il tema senza pregiudizi - ha però aggiunto - senza soluzioni preconfezionate, credo che si debbano prendere in considerazione tutte le soluzioni, e capire quale sia quella migliore per l'Isola dal punto di vista della sostenibilità e dell'utilità".

I SINDACATI: "CI ASPETTAVAMO SOLUZIONI" - Insoddisfatti però i sindacati, che hanno definito il vertice "praticamente senza risultati apprezzabili".

"La rappresentante del governo non ha dato risposte sul problema, ormai fondamentale per lo sviluppo dell'Isola, dell'approvvigionamento energetico - spiega il segretario regionale della Cisl, Gavino Carta - soprattutto sul varo definitivo del progetto metano con l'apertura dei cantieri nella seconda metà del 2020".

Secondo Carta, "non fa stare tranquilli sindacati e lavoratori il riferimento alla necessità di rivedere il progetto nel suo complesso senza innamorarsi di alcune proposte a discapito di altre possibili. Il sindacato, prima di dire sì al metano, ne ha valutato costi e benefici in termini economici, ambientali, funzionali e temporali".

Quindi, continua, "avremmo voluto che oltre alla disponibilità ad attivarsi per aprire un tavolo ministeriale, la sottosegretaria si fosse impegnata a trovare soluzioni praticabili e urgenti sul problema dell'energia e del phase out 2025 dal carbone, indicando soluzioni percorribili, concrete, realizzabili in tempi relativamente brevi".

"Lavoratori, sindacati, imprenditori e Giunta regionale - conclude - la soluzione l'hanno unitariamente trovata nel metano. E il Governo? Una cosa è certa: la gravità della situazione non consente ulteriori ritardi".

(Unioneonline/D)
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