C'è un nuovo sistema antidrone all'aeroporto di Cagliari e, grazie alla collaborazione tra Inaf e Sogaer, è stato installato il 31 luglio scorso.

Finanziato da Sardegna Ricerche con il bando "Azioni Cluster Top Down", ad oggi ha tracciato oltre un migliaio di voli, circa 20 al giorno.

I progetto scientifico "Radardrone", dell'Inaf Osservatorio astronomico di Cagliari, ha come intento quello di monitorare i droni con la messa a punto di nuovi sistemi di intercettazione in aree sensibili come quelle aeroportuali. E in questo contesto è nata la collaborazione con la Sogaer, società che gestisce lo scalo cagliaritano.

"Una quota che va dal 70% all’80% del mercato 'consumer' - spiega una nota - dei droni attualmente in circolazione è prodotta dal marchio cinese DJI. Conscia di questa grande responsabilità, la stessa azienda ha messo a punto AEROSCOPE, un sistema in grado di riconoscere qualsiasi drone di propria produzione, intercettandone la telemetria e avendo in tal modo accesso a dati come coordinate GPS, matricola, altitudine di volo, velocità e molto altro. Gli stessi dati vengono registrati in tempo reale su un server centralizzato dal quale possono venire recuperati ed elaborati".

Ecco dunque che l'aeroporto di Elmas è stato scelto come "campo di prova" di uno strumento Dji testato da Inaf e installato in casa Sogaer.

In un mese, AEROSCOPE ha individuato oltre 60 voli di droni effettuati anche avarie decine di chilometri dal ricevitore.

"Il tema della sicurezza – dice Alberto Scanu, amministratore delegato di Sogaer - è sempre stato prioritario per l’aeroporto: dobbiamo garantire la nostra operatività 365 giorni all’anno, 24 ore su 24, salvaguardando in ogni momento persone, mezzi e infrastrutture. In un contesto di traffico aereo mutato e sempre più sfidante, la potenziale minaccia dei droni deve essere affrontata con il rigore che la partecipazione al progetto RADARONE ci garantisce".

(Unioneonline/s.s.)
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