Salvaguardare i lavoratori e rilanciare lo scalo portuale di Cagliari. Sono i due obiettivi al centro di una proposta presentata dal ministero dello Sviluppo economico, da quello delle Infrastrutture e del lavoro in risposta ai sindacati che da tempo accusano il Mise di non considerare la vertenza del porto industriale di Cagliari.

"La crisi di governo - scrive il ministero in una nota -, innescata inaspettatamente lo scorso 8 agosto, non aiuterà questo processo e questi delicati passaggi".

In un comunicato congiunto, i segretari confederali Cgil e Cisl Carmelo Farci e Mimmo Contu, e di categoria Massimiliana Tocco e Corrado Pani, avevano ricordato che manca ancora l'accordo sulla cassa integrazione di un anno destinata a evitare i licenziamenti al porto canale: "Sono ormai scaduti - scrivevano - anche i sei giorni di proroga concessi dal ministero alla Cict. Ci aspettiamo quindi una convocazione a stretto giro da parte del ministero che, nonostante la crisi di governo, in questi giorni ha affrontato tante altre emergenze ma non sembra tenere nella dovuta considerazione quella del porto industriale di Cagliari".

"Capiamo le difficoltà attuali del governo - si sottolineava - ma abbiamo atteso mesi per conquistare, dopo tante manifestazioni, scioperi, sit-in e incontri in Prefettura, un unico incontro a Roma e adesso, pur apprezzando gli sforzi del Mise e del ministero del Lavoro nel trovare un ammortizzatore sociale confacente alla grave situazione, riteniamo inaccettabile che non vigilino sugli sviluppi della vertenza, e non venga riconvocato il tavolo dopo l'assenza di risposte da parte dell'azienda".

La richiesta di intervento era stata rivolta anche al governatore Christian Solinas.

(Unioneonline/s.s.)
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