Più di un'impresa su cinque, nelle 35mila realtà artigiane della Sardegna, è coinvolta, direttamente o con l'indotto, nel mercato turistico regionale.

Sono, infatti, ben 6.574 le piccole e medie aziende che si occupano di attività legate alle vacanze e allo svago: trasporti, ricettività, ristorazione, agroalimentare, servizi turistici, benessere, intrattenimento, attività ricreative e culturali, ma anche produzione e vendita di monili, artigianato artistico, abbigliamento e calzature.

Se nell'Isola cresce la domanda di beni e servizi per queste realtà produttive, il merito è senz'altro anche degli arrivi (3,2 milioni) e delle presenze (15 milioni) del 2018.

A riportare i dati è il dossier ''Imprese e valore artigiano in Sardegna 2019'', realizzato dall'Ufficio Studi di Confartigianato Sardegna.

Il lavoro di analisi ha preso in considerazione, in parallelo, i comparti sardi del turismo e dell'artigianato attraverso i dati Istat, Unioncamere e Movimprese.

A livello nazionale, come peso di imprese artigiane coinvolte nel turismo, la Sardegna occupa la sesta posizione; prima la Sicilia con il 22,1%, seconda la Campania con il 21,1%, contro una media nazionale del 16%.

Tra le province (vecchi confini) Cagliari raggruppa 2.621 imprese (il 19,8% delle imprese artigiane coinvolte rispetto al totale iscritto nella Camere di Commercio), Sassari 2.292 (18,4%), Nuoro 1.242 (19,4%) e Oristano 419 (15,6%).

In termini di presenze, con quasi 15 milioni derivate dai 3milioni e 200mila arrivi, la Sardegna occupa il 12esimo posto nazionale tra le regioni con più turisti. Al primo posto il Veneto con più di 69 milioni di

presenze. A livello provinciale, tra arrivi e presenze, Sassari è al 20esimo posto della graduatoria nazionale, Nuoro al 24esimo, e Cagliari al 28esimo.

(Unioneonline/v.l.)
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