L'Aias annuncia di aver saldato interamente la mensilità di aprile e metà di quella di maggio 2019 ma, a precisa domanda del Prefetto, si è detta "non in grado di prevedere una data dalla quale tornare a pagare puntualmente gli stipendi".

Per questa ragione si è chiuso con esito negativo l'incontro tra le parti in Prefettura che aveva lo scopo di "raffreddare" lo stato d'agitazione proclamato dai sindacati della Funzione Pubblica per la questione dei tanti stipendi arretrati (ora scesi a 10 mensilità).

Ciononostante lo sciopero generale non ci sarà, almeno per ora. A scongiurarlo il fatto che la Regione, alcuni giorni fa, ha prospettato l'ipotesi di pagare gli stipendi correnti al posto dell'Aias. Inoltre la Prefettura, nella riunione in questione, ha concesso 15 giorni all'azienda per indicare una data dalla quale tornerà a pagare gli stipendi puntualmente.

"Il verbale della Prefettura con esito negativo - afferma il segretario della Cisl Fp Sulcis Claudio Nuscis - ci autorizza allo sciopero in qualunque momento. Attendiamo di sapere chi sarà a pagare gli stipendi". Roberta Gessa, segretario generale Fp Cgil: "Non ci interessano più chiacchiere e tavoli tecnici. Devono essere pagati stipendi correnti ed arretrati: tutte le armi sindacali per arrivarci restano sul tavolo".

Durante la riunione Aias ha spiegato i motivi che non le consentono di poter prevedere quando effettuerà pagamenti puntuali: il rinnovo datato 12 luglio, e dunque troppo fresco per poter programmare qualunque azione, della convenzione con l'Ats e i crediti che vanterebbe su essa ("9 milioni di euro di fatture arretrate immediatamente esigibili").

Intanto i sindacati firmatari del contratto Aias (Ugl, Css, Isa, Fials, Confintesa) chiedono un incontro al Prefetto per essere informati sui risultati del tavolo tecnico su crediti e debiti dell'Aias istituito dall'assessorato alla sanità.
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