Sui recenti aumenti imposti dal sindaco è ancora polemica.

Dopo la protesta dei diportisti che, rispetto allo scorso anno, per poter ormeggiare la barca nel mare del Sinis pagano di più, e dei cittadini che da quest'anno pagano un abbonamento per i parcheggi lungo la costa più caro, senza tralasciare poi gli ingressi ai siti archeologici aumentati come anche il canone sugli usi civici, ora interviene la minoranza.

"L'attività della Giunta si sta svolgendo nel caos più totale e senza nessuna programmazione - commentano Gianni Meli, Sara Meli, Antonello Fara, Federica Pinna e Antonello Manca -. Un giorno si apprende che gli aumenti sono funzionali ad un miglioramento dei servizi, mentre non appena arrivano le giuste critiche su questi ingiustificabili aumenti, il sindaco cambia versione dichiarando che servono per onorare il debito di 700.000 euro ad Abbanoa".

"Una contraddizione, soprattutto perché tecnicamente gli aumenti non possono essere utilizzati per questo debito. Debito che abbiamo contestato per la facilità e disponibilità con cui è stato affrontato. Una battaglia che questa amministrazione - vanno avanti i consiglieri - , avrebbe dovuto affrontare in maniera ben diversa, come tutti hanno fatto in Sardegna. Cifre tra l'altro, come abbiamo avuto modo di rilevare, che non sono presenti nel bilancio".
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