Christian Solinas attacca il ministero dei Beni Culturali e scrive a Giuseppe Conte per sbloccare la situazione di Porto Canale.

Una forte presa di posizione, che arriva dopo un incontro a Roma nel corso della quale il Mibac si è opposto alla rimozione dei vincoli paesaggistici che secondo il governatore "pregiudicano l'operatività e lo sviluppo del porto".

"È paradossale - afferma Solinas - che il porto di un'area industriale strategica per la crescita della Sardegna sia sottoposto a vincoli paesaggistici. Chiediamo a Giuseppe Conte, che è stato sollecitamente informato della vicenda, di attivarsi senza indugio per sbloccare la situazione".

"Incomprensibile", attacca il presidente, "se non proprio intollerabile, l'atteggiamento dilatorio del Mibac, più volte da noi sollecitato per risolvere il problema". I vincoli "rischiano concretamente di bloccare l'ampliamento produttivo del Porto Canale di Cagliari, l'avvio della Zona franca e della Zona economica speciale, nonché i progetti per il potenziamento delle infrastrutture".

Solinas se la prende inoltre con la "grave e inaccettabile assenza" alla riunione del direttore generale del Dipartimento Archeologia, belle arti e paesaggio del Mibac, "il referente deputato a esercitare il potere di revoca in quello che sarebbe dovuto essere l'incontro risolutivo".

L'ultima speranza resta dunque quella di un intervento di Palazzo Chigi.

Il Mibac ha ribadito che da solo non può concedere lo sblocco dei vincoli, che erano congelati da anni e sono stati riesumati da una sentenza del Consiglio di Stato. Sentenza che dice, in soldoni, che lo scalo industriale di Cagliari non aveva tutte le autorizzazioni per essere costruito. E invece venne ralizzato lo stesso, non in maniera illegittima ma in attesa delle decisioni sui ricorsi presentati in tribunale.

La sentenza del Consiglio di Stato ha creato una situazione di stallo. E se è vero che non si può demolire tutto, è anche vero che qualsiasi progetto futuro - fondamentale vista la crisi che attraversa il porto, con 210 dipendenti per cui è stata avviata la procedura di licenziamento - si scontra con il problema della autorizzazioni paesaggistiche. In ballo ci sono 90 milioni di euro di interventi per rilanciare lo scalo.

"Senza lo sblocco - spiega il presidente dell'Autorità portuale Massimo Deiana - non si possono realizzare interventi per 90 milioni. E si crea una situazione di mancata chiarezza che scoraggia gli investimenti".

(Unioneonline/L)
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