Sono poco meno di settemila - 6.850, per la precisione - le imprese dell'artigianato artistico attive in Sardegna. Contano quasi 14mila addetti e realizzano, con tecniche manuali ad alto contenuto professionale, prodotti di elevato valore estetico, che raccontano l'identità dell'Isola.

A mapparle un'analisi dell’Ufficio Studi di Confartigianato Sardegna per le MPI su dati UnionCamere-Infocamere relativi al primo trimestre 2019.

Secondo quanto emerso dall'elaborazione, queste imprese rappresentano il 19,7% di tutto il comparto artigiano della Sardegna e operano in diversi settori di attività: confezionano abiti e calzature, intagliano il legno e scolpiscono la pietra, modellano l’oro, l’argento e gli altri metalli, creano profumi e cosmetici, conciano la pelle e restaurano beni culturali, aggiustano orologi e strumenti musicali.

La maggior parte di essere ha sede in provincia di Cagliari (2.655 realtà), 2.307 in quella di Sassari, 1.331 a Nuoro e 557 a Oristano.

Un tesoro imprenditoriale da salvaguardare, secondo l'associazione di categoria.

“L’artigianato artistico – afferma Antonio Matzutzi, presidente di Confartigianato Imprese Sardegna - costituisce un grande patrimonio culturale ed economico e rappresenta nel mondo l’emblema del gusto, della creatività, dell’unicità del prodotto made in Italy e made in Sardegna”.

È però tra i settori a maggiore rischio d’estinzione, "a causa degli alti costi d’impresa, delle difficoltà burocratiche e degli oneri nella trasmissione dell’attività e nella formazione dei giovani, dei problemi nella commercializzazione e del fenomeno della contraffazione", spiega ancora Matzuitzi.

Per Confartigianato Sardegna occorre dunque salvaguardare tali aziende, agevolando la creazione d’impresa, favorendo l’innovazione e la ricerca nelle tecnologie, negli stili e nei materiali e avviando un nuovo rapporto tra artigianato artistico, design e arte.

(Unioneonline/F)
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