"Vogliamo sedere anche noi attorno al tavolo istituzionale che sta pianificano l'addio al carbone nella produzione elettrica".

È questa - in buona sostanza - la richiesta formulata dalla giunta Solinas al ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio e al ministro dell'Ambiente Sergio Costa, impegnati - assieme ai tre produttori (Enel, Ep produzione e A2A) proprietari delle otto centrali ancora attive a livello nazionale - nella definizione del piano per il cosiddetto "Phase out".

L'abbandono definitivo del carbone, appunto, da completare nei prossimi sei anni.

"La Regione - spiega una nota di Villa Devoto - ritiene di avere un interesse specifico e diretto a partecipare attivamente ai tavoli nei quali si sta definendo l'uscita dal carbone, in primis, in quanto la produzione e distribuzione dell'energia elettrica è, statutariamente, materia di legislazione concorrente".

Anche perché - aggiunge la Regione - "la decisione di un Phase out dal carbone al 2025 va adeguatamente supportata ed accompagnata da interventi che siano tali per caratteristiche, livelli dl investimento e tempi di realizzazione da assicurare una transizione in sicurezza del sistema energetico regionale".

A supporto della richiesta, il presidente Solinas ha inoltre sottolineato come "una decisione di tale portata non può essere operata in maniera unilaterale, senza un confronto che tenga conto anche dalla pianificazione energetica regionale".

"La richiesta di partecipare ai prossimi incontri del tavolo - conclude Solinas - per un confronto diretto tra Regione Sardegna e Governo, serve anche per valutare con attenzione costi e benefici delle eventuali strade alternative e come queste impattino sul sistema energetico regionale, tenendo conto degli iter autorizzativi in corso e degli investimenti in essere per la metanizzazione dell'Isola".

Inoltre, "la sicurezza del sistema energetico regionale ha effetti diretti sui programmi di riqualificazione industriale di alcune aree produttive che ci vedono direttamente e reciprocamente impegnati: per esempio, l'area di Portovesme, coi progetti di Alcoa ed Euroallumina, dove la disponibilità dl energia elettrica e termica in quantitativi e costi adeguati costituisce un presupposto fondamentale per la sostenibilità degli investimenti".

(Unioneonline/l.f.)
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