La Commissione europea taglia ancora le stime di crescita dell'Italia per quest'anno, che dallo 0,2% stimato nel febbraio scorso passa allo 0,1%, e per il 2020, abbassate da 0,8% a 0,7%.

Cifre non dissimili da quella contenute dal Documento di economia e finanza del governo, approvato lo scorso 10 aprile.

Il nostro Paese si conferma la maglia nera dell'intera Unione europea.

Tra i grandi Paesi dell'area euro, l'Italia resta lontanissima dalla Spagna, che nel 2019 dovrebbe crescere del 2,1% e anche dalla Francia (+1,3%), mentre la Germania si attesta a +0,5%.

"La debolezza", legata alla contrazione registrata lo scorso semestre, "lascerà il passo a una tenue ripresa", scrive la Commissione Ue nelle previsioni.

I consumi potrebbero crescere grazie all'introduzione del reddito di cittadinanza, ma il "mercato del lavoro che si deteriora" danneggerà la spesa dei consumatori.

"La crescita sommessa e l'allentamento di bilancio intaccheranno i conti pubblici, con deficit e debito che saliranno fortemente", si legge ancora nel documento di Bruxelles.

La Commissione Ue ha ribassato anche le stime per il Pil dell'Eurozona dall'1,3% all'1,2% per quest'anno e quello dell'Unione europea dall'1,6% all'1,5%

(Unioneonline/F)
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