La stretta al credito continua a penalizzare migliaia di piccole e medie imprese sarde.

Secondo i dati di Banca d'Italia elaborati dalla Cgia di Mestre, gli istituti finanziari continuano a prediligere i prestiti alle grandi imprese dell'Isola. Una scelta che non aiuta artigiani e commercianti a uscire dalla morsa della crisi.

Nel dettaglio, in Sardegna, il 71,8% delle erogazioni concesse dalle banche al 31 dicembre scorso è andato ai clienti più importanti, che rappresentano il 10% del portafoglio degli istituti di credito.

Ma sarebbero proprio loro i responsabili della stragrande maggioranza delle sofferenze degli istituti degli ultimi anni.

A essi è infatti riconducibile il 78,2% dei 2,21 miliardi di euro di crediti considerati difficilmente recuperabili.

I recenti "dissesti" di alcune banche hanno portato a selezionare in modo ancora più rigoroso i soggetti da finanziare, danneggiando paradossalmente le Pmi sarde, ha spiegato Francesco Porcu, segretario regionale della Cna.

Confrontando i dati a livello nazionale con quelli sardi spicca il sesto posto della provincia di Cagliari, con i grandi clienti delle banche che hanno ottenuto il 69,7% delle erogazioni pur essendo responsabili dell'81,5% dei 720 milioni di euro di sofferenze.

Nel podio regionale segue il Sassarese (813 milioni di euro di crediti deteriorati, il 78,7% in capo ai grandi debitori) e la provincia di Nuoro con il 76,1% dei 240 milioni di sofferenze a carico di grosse aziende.
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