Caschetti e bandiere sindacali davanti alla Prefettura di Cagliari per chiedere "lavoro, investimenti, ripresa, futuro".

"Oggi è l'ultimo sit in dei 4 organizzati in Sardegna in vista dello sciopero nazionale delle costruzioni in programma a Roma il 15 marzo. Uno sciopero unitario delle costruzioni che non si faceva dal 1994", spiega Erika Collu, segretaria generale Fillea-Cgil Sardegna.

I lavoratori del settore edile denunciano "una situazione drammatica", spiega Giovanni Matta, segretario regionale della Filca-Cisl, "che negli ultimi dieci anni ha cancellato oltre 30mila posti di lavoro e dimezzato il monte ore. Questo per dire che chi ha resistito alla crisi, oggi è più povero".

Prima di portare la questione sarda a Roma, venerdì prossimo, i sindacati si preparano anche a un'altra grande manifestazione: il 13 marzo, sulla 131 all'altezza di Villagreca (chilometro 30), "il cantiere della vergogna", dice Giovanni Matta, ci sarà un sit in di protesta.

"La situazione sta diventando insostenibile, alla crisi si è aggiunto il blocco delle opere", spiega Gianni Olla, segretario Feneal-Uil. "Il settore delle costruzioni deve essere protagonista della rinascita della Sardegna".
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