L'Istat rivede, migliorandola in rialzo, la stima sul Pil italiano nel quarto trimestre del 2018, con un calo che si attesta allo 0,1% rispetto al trimestre precedente mentre la variazione è nulla nei confronti dello stesso periodo del 2017.

Il dato provvisorio diffuso il 31 gennaio scorso vedeva, invece, una variazione congiunturale negativa dello 0,2%, mentre quella tendenziale era pari a +0,1%.

Il 2018 lascia comunque un'eredità negativa sull'economia del 2019. La variazione acquisita per il Pil dell'anno in corso è pari a -0,1%. Nel quarto trimestre 2018 sono poi scesi sia il tempo di lavoro (-0,3%) sia il numero dei lavoratori (-0,1%), con l'edilizia unico settore in controtendenza.

Commentando i dati, l'Istat segnala come "la nuova lieve flessione dell'attività, dopo quella del terzo trimestre, avviene in presenza di una dinamica positiva molto moderata di consumi e investimenti, nonché di un andamento favorevole delle esportazioni nette, a cui si è contrapposto l'effetto negativo della contrazione delle scorte".

"La crescita stimata per il 2019 dal governo - spiega Massimiliano Dona, presidente dell’Unione nazionale consumatori - resta difficile da raggiungere. I due miliardi accantonati per il possibile peggioramento del ciclo economico difficilmente potranno bastare".

"Prima il governo ammette il problema e cambia rotta rilanciando consumi e investimenti - precisa Dona - , più ridurremo il rischio di una stangata a fine anno".

(Unioneonline/v.l.)
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